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Italicum, la Consulta non ci sta "Data fissata dalle regole"

La Corte costituzionale replica alle polemiche: "Non si può dare un parere sulla legge elettorale prima del 24 gennaio"

Italicum, la Consulta non ci sta "Data fissata dalle regole"

Sull'Italicum la Corte costituzionalesi pronuncerà il 24 gennaio. Non un giorno prima.

Lo ha ribadito la stessa Consulta che ha oggi replicato alle polemiche di chi voleva un parere più celere per poter andare il prima possibile al voto. "Si sottolinea che la Corte costituzionale opera secondo le regole degli organi giurisdizionali", hanno spiegato i giudici chiamati a valutare la legittimità delle leggi, "La scelta di una data anteriore avrebbe privato le parti dei termini dei quali dispongono per legge, allo scopo di costituirsi in giudizio e presentare memorie".

Ai partiti, quindi, non resta che la strada più complicata: attendere una decisione e nel frattempo iniziare a trovare un accordo per una legge elettorale che permetta di superare le criticità dell'Italicum e consenta a Sergio Mattarella di sciogliere le Camere. "La Consulta poteva essere un poco più celere nel dare il suo pronunciamento sulla legge elettorale ma ci si può cominciare a organizzare", ha detto oggi il governatore della Liguria e consigliere politico di Forza Italia Giovanni Toti, "Se vogliamo andare alle elezioni nel più breve tempo possibile, bisogna andare alle elezioni con la legge elettorale che ci consenta di governare questo Paese. Mi auguro che i partiti utilizzino proficuamente questi 50 o 60 giorni di tempo per non arrivare con la bocca aperta e l'occhio sgranato alla sentenza della Consulta che comunque sia modificherà l'Italicum.

Bisogna presentarsi in quella data con una proposta di legge elettorale che sia sensata dal punto di vista della rappresentatività e non squilibrata come l'Italicum, ma che consenta anche alle coalizioni di candidarsi con una propria classe dirigente a viso aperto di fronte al Paese".

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