Politica

Italicum, pregiudiziali respinte. Renzi e la maggioranza superano i primi ostacoli

Dopo la bocciatura delle pregiudiziali di costituzionalità e quelle di merito, l’Aula di Montecitorio ha bocciato anche la questione di sospensiva presentata da Forza Italia

Italicum, pregiudiziali respinte. Renzi e la maggioranza superano i primi ostacoli

L’Aula della Camera ha respinto, a voto segreto, le questioni pregiudiziali di costituzionalità mosse dall’opposizione (Forza Italia, Sel, Lega Nord e Movimento 5 Stelle) sull’Italicum. Ha vinto la linea del no (che sono stati 384 contro i 209 sì). La maggioranza e il governo superano dunque senza problemi anche l’ultima votazione sulle pregiudiziali all’Italicum. Dopo la bocciatura delle pregiudiziali di costituzionalità e quelle di merito, l’Aula di Montecitorio ha bocciato anche la questione di sospensiva presentata da Forza Italia. I voti favorevoli sono stati 206, i contrari 369. Il voto è stato a scrutinio palese.

"Il passaggio cruciale del voto sulle pregiudiziali, di costituzionalità e di merito, sull’Italicum ha mostrato una tenuta importante della maggioranza. La volontà dell’Aula è stata chiara: andare avanti per approvare la riforma elettorale e dare finalmente al Paese una buona legge che consenta di coniugare rappresentanza e governabilità e che affidi agli elettori la scelta non solo dei loro rappresentanti in parlamento, ma anche dell’indirizzo di governo", scrive la vice presidente della Camera, Marina Sereni nella sua newsletter settimanale.

"Ora credo sarebbe opportuno proseguire senza eccessive polemiche l’esame del provvedimento, risparmiando ai cittadini lo spettacolo di una Camera che si divide in maniera irresponsabile e incomprensibile. Sarebbe meglio evitare i voti di fiducia sui singoli articoli, è vero. Ma sarebbe anche giusto evitare i voti segreti sui singoli emendamenti. Ci stanno le opposizioni a questo ragionevole scambio?. Il governo rinuncia ad usare lo strumento - del tutto legittimo sul piano regolamentare - della fiducia e i gruppi rinunciano a chiedere - come lo stesso regolamento consente - il voto segreto sugli emendamenti e gli articoli. Sarebbe la strada migliore per fare in Aula un confronto sul merito, per capire le ragioni sia di chi vuole approvare il testo senza modifiche sia di chi ritiene che siano ancora possibili miglioramenti.

Se vogliamo far prevalere la politica ed affrontare i prossimi voti in un clima di civile e sereno confronto questo mi sembra l’unico modo", ha aggiunto la Sereni.

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