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Italicum, Renzi a Berlusconi: "Facciamo insieme la riforma"

Il premier vuole il leader di Forza Italia al tavolo dell'Italicum: "Segnale di serietà del sistema". In settimana l'incontro

Italicum, Renzi a Berlusconi: "Facciamo insieme la riforma"

Non solo le riforme costituzionali, ma un patto molto più ampio. Matteo Renzi vorrebbe che Silvio Berlusconi si sieda anche al tavolo dell'Italicum affinché la riforma della legge elettorale sia condivisa il più possibile tra le forze politiche che siedono in parlamento. "È importante che Berlusconi stia al tavolo della riforma elettorale così come è stato a quello per la riforma costituzionale", ha spiegato il presidente del Consiglio parlando coi cronisti di ritorno dalla sua missione in Egitto.

L’incontro tra Berlusconi e Renzi sulle riforme ci sarà, ma ancora non è stato stabilito quando. Paolo Romani si è limitato ad annunciare che "si terrà settimana prossima". Sebbene il presidente dei senatori azzurri abbia escluso un collegamento tra gli incontri del ministro per le Riforme Maria Elena Boschi ieri al Senato con le opposizioni e la trattativa sulle moifiche della legge elettorale, l'Italicum potrebbe rientrare nei dossier che il leader di Forza Italia tratterà con il presidente del Consiglio. Proprio mentre si trovava al Cairo, dove ha incontrato il presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi, Renzi ha infatti lanciato al Cavaliere una proposta netta per "sottoscrivere" un nuovo patto per le riforme: "È importante che Berlusconi rimanga al tavolo della riforma elettorale, come ha fatto per quella costituzionale, perché sarebbe un elemento di serietà istituzionale". Per Renzi si tratterebbe, appunto, "un segnale importante di serietà del sistema". In vista del prossimo incontro con Berlusconi per fare il punto sul patto del Nazareno, Renzi ha ricordato che la legge elettorale tornerà in discussione al Senato il prossimo primo settembre. E attorno a quel tavolo il premier vorrebbe che ci sia anche il leader di Forza Italia. Pur dicendosi cautamente ottimista su una sua approvazione entro la fine dell’anno, l'obiettivo del premier è di arrivare a un testo che sia condiviso dal più ampio spettro di forza politiche possibile.

Per quanto riguarda la riforma costituzionale Renzi ha ribadito la serietà del testo ("È una grande riforma") sottolineando come i lavori al Senato stiano procedendo più spediti di quanto si pensasse nei giorni scorsi. "Nessuno - ha rimarcato - avrebbe scommesso sulla possibilità di consentire oggi al Senato di prendersi un giorno di vacanza". In realtà, la decisione della conferenza dei capigruppo del Senato, confermata da un voto in Aula, di rinviare a lunedì prossimo le votazioni sulla riforma costituzionale, ha provocato la dura reazione delle opposizioni. Lo strappo al calendario stakanovista che stabiliva sedute non stop dalle 9,30 alle 24 fino a venerdì 8 agosto è stato contestato in Aula soprattutto da M5S e Lega che hanno ironizzato sui trolley pronti per partire per il week end dopo aver votato la fiducia al decreto Carceri. In Aula i pentastellati hanno urlato "vergogna" e sulla pagina di facebook di

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