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Per Ivanka un ruolo «gratis» nel governo E Melania costretta a fare la first lady

L'ambiziosa figlia prediletta è l'opposto della moglie defilata e casalinga

Per Ivanka un ruolo «gratis» nel governo E Melania costretta a fare la first lady

Così diverse le donne di Trump. Ivanka e Melania, la cocca di papà ambiziosetta e combattiva e la first lady casalinga, appartata e plastificata. La presenzialista da una parte che sgomita in cerca di realizzazione che diventa funzionario della Casa Bianca e l'assenteista, che sta bene dove sta. Nella «sua» Trump tower, fortezza dorata newyorkese dove resta rintanata da quando suo marito è stato eletto. Una storia ancora tutta da scrivere per la «first daughter» invece che sarà assunta nel ruolo di assistente del padre, ma non percepirà alcuno stipendio, così come avviene per il marito Jared Kushner, consigliere esperto del tycoon. E Melania che chissà quanto darebbe per chiudersi nella sua torre dorata. Per Barron, si giustifica lei. «Fino a giugno per fargli finire la scuola». Una scelta costosa. Per i contribuenti, costretti a sborsare tra i 127mila e i 146mila dollari al giorno. Secondo il dipartimento di polizia di New York city, nei 2 mesi e mezzo tra l'Election Day e l'insediamento alla Casa Bianca, la protezione di Trump e della sua famiglia è costata 24 milioni di dollari. E allora ecco la petizione per stanare Melania. Più di 200mila persone hanno già firmato per chiederle di tornare alla Casa Bianca oppure pagare i costi per la sicurezza legati alla sua protezione alla Trump Tower. E la Casa Bianca che deve correre ai ripari e organizzare qualche attività per la first lady dimessa. Occasione, la cerimonia per i premi di 13 Donne Coraggiose (Internationl Women of Courage Awards), al Dipartimento di Stato. Prove da first lady insomma, convinta e sospinta più dalle critiche dell'opinione pubblica incalzante che dalla sua attitudine. Un pò impacciata, a tratti incerta, gli occhi lucidi, la First Lady è apparsa ancora non propriamente a suo agio nel nuovo ruolo. E ha fatto un intervento dai toni non esattamente in linea con le scelte di governo del marito, Donald Trump, in tema di immigrazione: «Come leader di una comunità mondiale, dobbiamo continuare a lavorare per dare più potere alle donne - ha detto ad un certo punto - e rispettare le persone di tutte le provenienze ed etnie, ricordandoci sempre che tutti apparteniamo a una razza, la razza umana». Innegabilmente bella, avvolta di uno chemisier bianco, la First lady americana deve fronteggiare rumour che sono sempre serpeggianti. Martedì sera, lasciato l'attico super-lusso alla Trump Tower, è tornata alla Casa Bianca per tenere compagnia al marito, in occasione di un evento alla presenza dei senatori e delle loro mogli. Ma i tabloid più pettegoli dicono che si ostina a non lasciare New York per evitare il marito.

Us Weekly - lo stesso che un mese fa aveva scritto che l'elezione di Trump alla Casa bianca l'aveva resa infelice - ha addirittura sostenuto, citando fonti anonime, che non dormono più nella stessa camera.

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