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Il jolly Ségolène alle Europee rischia di far trionfare Le Pen

Macron e l'ultradestra pari nei sondaggi. L'ex compagna di Hollande potrebbe essere decisiva

Il jolly Ségolène alle Europee rischia di far trionfare Le Pen

Parigi - A sbloccare una situazione di perfetta parità e di assoluta incertezza sull'esito del voto di maggio, potrebbe esserci lei, l'ex candidata socialista alle presidenziali 2007 Ségolène Royal; un possibile jolly suo malgrado che consegnerebbe la vittoria ai lepenisti. Proprio il ritorno in campo della ex compagna di François Hollande, stando all'ultimo sondaggio Ifop, farebbe vincere Marine Le Pen. Perché il pallottoliere è fermo: parità assoluta nelle intenzioni di voto per La République En Marche e il Rassemblement National, entrambi al 20%. Testa a testa Macron-Le Pen e sfida aperta.

Macron rischia però d'essere scaricato dai centristi MoDem (attualmente in maggioranza e con lui al governo), che pensano a una lista autonoma per le europee sfidando la soglia del 3%. Lo decideranno a metà dicembre. Marine invece avanza inarrestabile. L'inchiesta per frode ai danni dei contribuenti non sembra penalizzare il suo Rassemblement (ex Front National), che guadagna tre punti rispetto all'ultima rilevazione Ifop e corre sulla stessa zolla del presidente, non più in scia. I Républicains, la destra gollista, perdono un punto e si attestano al 14%; la sinistra estrema di Jean-Luc Mélenchon scivola all'11%.

Neppure l'onda dei Verdi in Germania sembra in procinto di abbattersi sulle intenzioni di voto in Francia, col partito guidato da Yannick Jadot addirittura in calo al 7%. E i socialisti? Ridotti al 6%, con l'incognita Ségolène Royal in grado di spostare da sola un punto e mezzo. Per lei, un libro appena uscito (Cosa posso finalmente dirvi), copertine e interviste: «Perché esisto anche senza il mio ex», ripete da giorni. Da mesi dura il corteggiamento del Ps per la sua candidatura da capolista alle europee: sarebbe lei ad avere in mano il nome del vincitore delle europee.

Macron o Le Pen? Se l'ex candidata all'Eliseo corresse per le europee di maggio, il Partito socialista crescerebbe al 7,5% ed En Marche calerebbe, al 19%. Un assist non da poco per Marine Le Pen, che così arriverebbe addirittura al 21%, rosicchiando qualcosa sempre ai gollisti. Il sondaggio Ifop, su un campione di 1.003 persone, ha un margine di errore da 1 a 3 punti. Tutto sembra nelle mani della Royal, che ieri ha bollato l'ipotesi come «assurda», salvo precisarne le ragioni: «Non voglio entrare nella logica elettorale oggi, né voglio sentirmi dire che ho scritto un libro per servire un'ambizione elettorale», ha tuonato, dopo giorni di apparizioni tv.

«Un segno di fiducia verso la Repubblica francese» arriva intanto dalla Nuova Caledonia, azzarda Macron. Nel weekend si è svolto infatti un referendum «francese» ad alta tensione nell'arcipelago colonizzato nel 1853. Gli elettori hanno scelto di non accedere alla piena sovranità e il presidente, che si era esposto per il «No», tira un sospiro di sollievo. Niente indipendenza, la Nuova Caledonia resta francese come deciso dal 57% dei votanti. La Francia potrà ancora attingere alle riserve di nickel dell'arcipelago.

In cambio, continuerà a versare 1,3 miliardi di euro l'anno di aiuti.

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