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Juncker "s'inchina" a Re Giorgio, poi il saluto pro forma a Renzi

Il presidente della Commissione a colloquio per quasi un'ora con Napolitano prima di iniziare gli incontri istituzionali

Juncker "s'inchina" a Re Giorgio, poi il saluto pro forma a Renzi

Il viaggio di Jean Claude Juncker a Roma segue uno "strano" itinerario. Prima di iniziare gli incontri formali, il presidente della Commissione Ue è andato infatti innanzitutto a salutare Giorgio Napolitano.

Più che un saluto si è trattato di un vertice vero e proprio, visto che a Palazzo Madama per un colloquio riservato i due hanno parlato per ben 45 minuti, senza concedere ai giornalisti nemmeno una foto insieme. Quasi che volessero tenere l'incontro segreto. Le uniche due foto della chiacchierata le ha twittate lo stesso Junker: "Con il mio caro amico Napolitano. Sempre vivo il suo grande spirito europeo", ha scritto. Che volessero parlare della ormai famigerata telefonata con la quale l'Europa avrebbe chiesto a "Re Giorgio" di tenere a bada Renzi? Sta di fatto che solo dopo la "riverenza" a Napolitano Juncker ha iniziato il suo giro di visite.

Prima con il presidente del Senato Pietro Grasso, con il quale ha parlato di migranti, governance economica europea e Brexit. Poi con Laura Boldrini, che ha sottolineato: "Abbiamo tante cose da discutere, un'agenda piena di questioni urgenti". Solo nel pomeriggio Juncker ha visto Matteo Renzi.

E alla fine della conferenza stampa il premier italiano si è - al solito - vantato per i "successi" raggiunti dall'Italia in Europa, soprattutto sul fronte dei migranti: "L'Italia ha tenuto una condotta esemplare e potrebbe essere da modello i Paesi più esitanti. Non possiamo immaginare la solidarietà monodirezionale, o si è solidali sempre non lo si è mai", ha detto Renzi, "Mi auguro che Juncker possa vincere la sfida anche con altri capi di governo che non hanno la stesso sensibilità. Noi abbiamo fatto la nostra parte su hotspot, ma lo stesso non hanno fatto altri su ricollocamenti e rimpatri. Auspico che nei prossimi incontri vi sia una forte iniziativa europea".

E sulla flessibilità (tema di scontro con Juncker nelle scorse settimane) ha aggiunto: "L'Italia sta facendo più dei compiti a casa, sta dando dimostrazione di concretezza. Useremo la flessibilità che ci sarà consentita, non va messo in discussione. Ma chi si affida all'austerity commette un errore, oggi Juncker ha detto che è stupida. Sottoscrivo. Condividiamo la linea della Commissione sulla flessibili. Per noi il riferimento è quello che ha scritto la Commissione europea sulla flessibilità, non chiediamo di cambiare".

Ma ha precisato: "La Commissione europea ha introdotto elementi di flessibilità che l'Italia giustamente utilizza in questo momento".

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