Strage di Las Vegas

Il killer aveva 42 fucili. Ma Trump tira dritto: "Legge sulle armi inutile"

Stephen Paddock ha usato 10 valigie per portare l'arsenale in camera. Ancora oscuro il movente

Il killer aveva 42 fucili. Ma Trump tira dritto: "Legge sulle armi inutile"

Con il passare delle ore appare sempre meno probabile che Stephen Paddock, l'insospettabile sessantaquattrenne che due sere fa ha ucciso 59 spettatori di uno spettacolo musicale country a Las Vegas in uno spaventoso tiro al bersaglio umano, fosse un terrorista convertito all'islam. In compenso appare sempre più evidente che aveva messo insieme, all'insaputa dei suoi parenti e di chi gli viveva accanto, un impressionante arsenale: non «solo» i 19 tra fucili e pistole di cui si era parlato ieri, ma addirittura 42 armi varie, tra cui una automatica e due fucili muniti di treppiede. Roba da professionisti, e da fanatici al tempo stesso. E tutta acquistata legalmente, come solo negli Stati Uniti si può fare.

Una buona metà di questo impressionante armamentario (23 armi in tutto oltre a una quantità folle di munizioni) Stephen Paddock se l'era trasportata da solo nel corso del weekend, usando ben dieci valige, nella sua stanza al 32° piano del Mandalay Hotel, dove nessuno si era posto domande su quel bagaglio tanto ingombrante. Aveva scelto con cura la camera d'angolo, con la grande vetrata sulla skyline di Las Vegas, trasformandola nella postazione di un cecchino con la testa infettata da chissà quale odio. Un odio maniacale e sanguinario, rimasto celato a chi lo conosceva e gli voleva bene.

Gli investigatori sono rimasti impressionati dalla perizia con cui Paddock aveva trasformato uno dei suoi fucili in una micidiale arma automatica, quella che si sentiva crepitare nei video della carneficina. Operazione compiuta, peraltro, utilizzando un accessorio legalmente in vendita, in grado di far sparare a un'arma concepita in origine come semiautomatica la follia di 800 raffiche al minuto. E considerato che è trascorsa un'ora e 12 minuti prima che le teste di cuoio penetrassero nella stanza di Paddock - dove lui comunque si era già suicidato - sorprende semmai che il numero delle vittime non sia stato più alto.

A conferma della maniacale fermentazione in atto nella mente dello «stragista della villetta accanto», a casa di Stephen Paddock sono state trovate altre 19 armi micidiali, tra cui diversi fucili ad alta precisione e dispositivi elettronici. Dal bagagliaio della sua auto, come se non bastasse, sono spuntati chili di un fertilizzante, il nitrato di ammonio, che può essere usato per fabbricare esplosivi.

Rimane, in tutto ciò, il fitto mistero su cosa abbia spinto un benestante pensionato senza grilli politici o religiosi (almeno conosciuti) per la testa ad ammassare un simile arsenale per fare strage di pacifici spettatori di uno show musicale.

E mentre le indagini proseguono, il presidente Donald Trump dimostra una volta di più di avere su tutto idee molto semplici e chiare, adatte ahilui a fornire argomenti a chi lo demonizza: di leggi per mettere sotto controllo le armi negli Stati Uniti «si parlerà più avanti», ha tagliato corto, sottolineando che chi le ha così terribilmente usate a Las Vegas era solo «un pazzo».

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