Politica

Kitesurfer risucchiato dall'elicottero militare: aperte due inchieste

A Ladispoli era in corso un'esercitazione interforze: il velivolo forse è straniero

Tiziana Paolocci

Risucchiato in aria e sbalzato a terra da un elicottero militare, davanti agli occhi della moglie. Mercoledì doveva essere una giornata di svago per Alessandro Ognibene, dentista romano di cinquanta anni, giunto a Ladispoli per fare kitesurf. Invece si è trasformata in un incubo.

Sull'incidente sono state aperte due inchieste, una della Procura di Civitavecchia e l'altra della Procura militare. L'unica certezza è che lo sportivo si trova ricoverato in gravi condizioni all'ospedale Gemelli.

Due giorni fa Ognibene era a Torre Flavia, zona del litorale romano molto amata dai kitesurfer. Erano le 15 e stava per entrare in acqua, per compiere evoluzioni con la tavola. La moglie lo stava guardando quando è arrivato un elicottero, che con le eliche ha creato quel turbine pericolosissimo. L'uomo, residente a Casal Lumbroso, è stato risucchiato in aria e sbalzato a terra. Una guardia giurata che si trovava in spiaggia, invece, è rimasta leggermente ferita a un piede.

«Era un elicottero militare e l'elica ha aspirato quel kitesurfer, che non si trovava ancora in acqua» ha raccontato ai carabinieri Santino Esigibili, titolare di un'ex area camping poco distante dal luogo dell'incidente. Il pilota che ha «agganciato» Ognibene, potrebbe non essersene accorto, ma sembra difficile che i colleghi sugli altri velivoli, non si siano resi conto di nulla. Sul posto sono intervenuti i sanitari del 118, i carabinieri e la guardia costiera, che dovranno far luce sulla vicenda.

Poco distante c'è la base di Furbara, una delle più antiche in Italia, costruita nel 1918 e dotata solo di pista erbosa poi dismessa, dove sono acquartierati gli Incursori dell'Aeronautica militare del 17° stormo. Ma questi non risultano coinvolti nella vicenda. Gli abitanti di Ladispoli hanno raccontato, però, di aver protestato più di una volta perché nelle vicinanze di Torre Flavia da qualche giorno è in corso un'esercitazione interforze internazionale e gli elicotteri volano a bassissima quota. L'elicottero incriminato potrebbe essere un Augusta Westland Aw 139, appartenente a una forza straniera. Ma si è nel campo delle ipotesi.

Per raggiungere la spiaggia dove è avvenuto l'incidente, però, bisogna passare per la Palude di Torre Flavia, un'area naturale protetta. «Questa non può essere sorvolata da nessun aereo, a noi non risulta che gli elicotteri avessero questa possibilità», spiega Corrado Battisti, responsabile della palude per conto della Città Metropolitana. L'episodio ha messo in luce un altro particolare sconcertante. L'elisoccorso per aiutare lo sportivo è riuscito ad arrivare all'area solamente un'ora dopo, quando è arrivata l'autorizzazione della Guardia Costiera. «Già durante l'estate un'ambulanza ha avuto ostacoli per entrare e salvare una persona - tuona Giovanni Ardita, consigliere comunale di Ladispoli di Fdi -. Non si può lasciare Torre Flavia senza servizi e assistenza. È l'unica strada percorribile per i disabili per raggiungere il mare e la natura del sito storico di Ladispoli.

La Regione ci dica come rendere accessibile l'area».

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