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L'"ambasciatore" Carelli manda segnali ad Arcore: "Non siamo anti Mediaset"

Sui tempi l'ex direttore di Sky è ottimista: Mattarella darà l'incarico tra poco

L'"ambasciatore" Carelli manda segnali ad Arcore: "Non siamo anti Mediaset"

Roma - Secondo Emilio Carelli, parlamentare penstastellato, già volto televisivo per Mediaset prima e Sky dopo, l'accordo con la Lega è sicuramente più vicino e più probabile di quello con il Pd. Non solo. Il giornalista cerca anche di distinguere il Berlusconi politico dal Berlusconi imprenditore e in una recente intervista al Messaggero spiega: «Il Movimento Cinque Stelle non ha alcuna pregiudiziale nei confronti delle aziende di Berlusconi». I dirigenti Mediaset, insomma, possono dormire sonni tranquilli. «Sono stato un dipendente Mediaset - spiega - e non ho alcun problema a dirlo. Non mi sembra che all'interno del Movimento ci sia intenzione di attaccare Mediaset». D'altronde la settimana scorsa aveva replicato allo stesso Berlusconi che aveva definito il movimento fondato da Grillo come una «forza politica spinta da giustizialismo, pauperismo e invidia sociale». «Frequento da più di un anno il Movimento e non ho mai ritrovato queste parole». Insomma l'ex direttore (e fondatore) di Skytg24 si sta ritagliando nei fatti il ruolo di ambasciatore. Un ruolo che già nei prossimi giorni potrebbe risultare quanto mai strategico per superare l'impasse in cui Di Maio e Salvini rischiano di trovarsi. Venerdì scorso, intervenendo alla trasmissione L'aria che tira lo stesso Carelli si era detto fiducioso che non ci vorrà molto tempo prima che Mattarella sciolga la riserva. L'ottimismo, nel caso di Carelli, è anche frutto del fiuto da vecchio cronista parlamentare. Quando nell'aprile dell'anno scorso era stato ospite del Sum#01 di Ivrea, Carelli si era detto certo che il movimento fondato da Grillo avrebbe ricevuto un grande consenso alle elezioni politiche. E già allora aveva evidenziato come i pentastellati rappresentino un «grande ricambio generazionale della politica».

A differenza di tanti compagni di partito non usa espressioni apodittiche fatte di veti e aridi slogan. È anche caratterialmente per la mediazione. E il rifiuto per la componente di Forza Italia della coalizione di centrodestra non è vincolante, piuttosto si augura che Salvini e Di Maio si incontrino su nuovi temi e soprattutto metodi.

Senza pregiudiziali ad personam ma concentrati sul cambiamento.

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