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L'accorpamento tra Imu e Tasi va nel congelatore. Renzi frena sull'aumento delle accise sul diesel

Tramonta l'ipotesi della riforma del catasto mentre restano ecobonus e sismabonus

L'accorpamento tra Imu e Tasi va nel congelatore. Renzi frena sull'aumento delle accise sul diesel

Passo indietro sulla fusione Imu-Tasi. Nell'ultima bozza del collegato fiscale, circolata ieri, il governo ha fatto sparire la già controversa misura che comporterebbe un aggravio per i proprietari di seconde caso. Non sono escluse sorprese dell'ultimo minuto ma l'eventuale notizia, se confermata, sarebbe una marcia indietro dell'esecutivo Conte e farebbe tirare un sospiro di sollievo a migliaia di italiani.

Nei programmi dell'esecutivo c'era infatti la riforma di Imu e Tasi, che potrebbero essere nuovamente accorpate con un'aliquota unica massima dello 0,86 per mille. Aliquota che è pari alla somma dell'Imu (massimo lo 0,76 per mille) e della Tasi (lo 0,1), ma che oggi molti comuni non arrivano ad applicare. Il rischio è che qualche sindaco, approfittando della riforma, colga anche l'occasione per arrotondare i tributi. Questo preoccupa molto Confedilizia che vede l'immobile ancora sotto torchio tanto più che la semplificazione delle aliquote (oggi variegate a piacere dei Comuni) sarà rimandata al 2021. «Sarebbe un insulto al buon senso, prima ancora che ai proprietari. La patrimoniale sugli immobili, che continuano a perdere valore, va ridotta», aveva attaccato nei giorni scorsi il presidente di Confedilizia Giorgio Spaziani Testa sui social network.

Sembra ormai scampato il pericolo di una riforma del catasto (ipotesi prevista nella Nadef ma successivamente smentita dal Ministero dell'Economia), che in molti casi avrebbe comportato un aumento delle rendite, e delle relative imposte. Viene intanto anticipata di un anno, al 2022, la deducibilità al 100% dell'Imu sui capannoni, fanno sapere fonti del Ministero dello sviluppo economico, esprimendo soddisfazione per la misura che migliora ulteriormente il decreto crescita. Il bonus per le ristrutturazioni edilizie sarà confermato, così come ecobonus e sismabonus, anche se il livello delle detrazioni deve essere stabilito. Oggi il bonus edilizio è pari al 50% di detrazione, su una spesa massima di 96 mila euro, spalmabile in dieci anni, come l'ecobonus sulla riqualificazione energetica degli edifici (la detrazione in questo caso è del 65%). Il sismabonus prevede una detrazione che può arrivare all'85%, scontabile in cinque anni. Le detrazioni di sismabonus ed ecobonus possono essere cedute all'impresa costruttrice, in cambio di un pari sconto sul prezzo dei lavori. Da pagare sempre con mezzi tracciabili.

Nel capitolo «green» della manovra potrebbero essere inseriti i provvedimenti sull'auto: tra le ipotesi al vaglio resta, infatti, l'aumento delle accise sul diesel, ma su questo ci sono molte contrarietà nella maggioranza a cominciare dal muro alzato da Italia Viva.

Ma per sapere esattamente come sarà riformata la tassazione sugli immobili occorre però aspettare la presentazione del testo ufficiale della Legge di bilancio 2020.

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