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Esposito si sveglia solo ora: "In Atac tre dirigenti con stipendi da 100-200mila euro"

Il senatore denuncia i maxi-stipendi dell'Atac ma perché non gli ha tagliato quando era assessore ai Trasporti della Capitale?

Esposito si sveglia solo ora: "In Atac tre dirigenti con stipendi da 100-200mila euro"

"Ci sono tre dirigenti che non fanno bene il loro lavoro e non si capisce perché stanno ancora al loro posto. Hanno anche scritto su facebook commenti insultanti nei miei confronti. Uno si chiama Pietro Spirito, potentissimo dirigente. Pare che sia in part-time a 100mila euro l’anno, va in azienda un giorno a settimana, gli altri li passa a Bologna dove è presidente dell’Interporto. Questa è l’idea di come si sta in Atac. La domanda che mi faccio è perché deve mantenere il posto in Atac se è presidente Interporto?". Il senatore piemontese Stefano Esposito, che per 70 giorni è stato assessore ai Trasporti al Comune di Roma per volontà di Renzi e Orfini, dai microfoni dell’emittente universitaria Radio Campus Cusano denuncia i maxi-stipendi dei dirigenti della municipalizzata del trasporto pubblico romano.

"C’è un altro signore - prosegue Esposito- che si chiama Cera. Dio ce ne scampi e liberi. È responsabile della parte informatica della bigliettazione. Mi ha definito Sbrodolo. Questo soprannome mi è stato dato dalle finte associazioni antimafia di Ostia. Poi c’è il responsabile delle relazioni industriali, indagato per la Parentopoli di Atac, di cui non ricordo il nome. Io non voglio che venga licenziato perché sono un garantista, ma magari messo in un altro posto. Sono signori che viaggiano sui 200-220mila euro all’anno. Invece di fare il loro lavoro, si permettono di scrivere post su Facebook contro l’assessore. Se si agitano così tanto, vuol dire che ho colpito nel segno". "Probabilmente - accusa lil senatore-ex assessore - sono abituati a politici che li chiamavano per consigliargli le persone da assumere, da promuovere. Di sicuro loro sono lì senza aver fatto un concorso, molti dirigenti sono della precedente amministrazione, mai cambiati". C'è da chiedersi perché non lo abbia fatto lui anziché parlare soltanto adesso che la giunta Marino è praticamente caduta. Secondo il senatore, poi, il fallimento di Atac sarebbe "una sconfitta". Meglio dunque trovare "un dg competente, libero da vincoli politici e quindi in grado di mettere mano ai grossi problemi che quell’azienda ha sul piano dell’infrastruttura e dei mezzi" e "incentrare tutte le decisioni su 3 dirigenti, a cui si deve fare un contratto di un anno, con stipendio massimo di 150mila euro e con un premio di 50mila euro all’anno solo se si raggiungono i risultati". "Quello che mi sconvolge - conclude Esposito - è che quest’azienda ha fatto appalti per oltre 2 miliardi e non si capisce come li hanno spesi. Avessimo un’azienda che funziona bene, si potrebbe pensare che hanno fatto debiti ma li hanno fatti per far funzionare l’azienda. Speriamo che la magistratura abbia il tempo per metterci le mani". Nell'attesa, però, i romani continuano a esser serviti da un'azienda tecnicamente fallita che ha 12mila dipendenti che corrispondono anche 12mila e passa voti...

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