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Landini, genio in sproloqui votato al fiasco

Landini è un fenomeno: si è battuto come un leone affamato in mille battaglie e le ha perse tutte. Nonostante ciò non abbandona la prima linea

Landini, genio in sproloqui votato al fiasco

A volte leggo notizie sui giornali e mi prudono i polpastrelli. Non posso trattenermi dal commentarle con lo stesso spirito con cui ne parlerei in trattoria. Una di queste è di ieri. Riporto il titolo del Fatto Quotidiano: «Landini non sta fermo: ora la coalizione cerca sede». Sommario: «Pienone per il leader Fiom che fa politica ma che non farà un partito». Allora. Non è una novità che Maurizio Landini, segretario della Fiom e fondatore di Coalizione sociale, non stia mai fermo. È un tipo agitatissimo, ha una voce stentorea, saltabecca da uno studio televisivo all'altro dove è un mattatore. Parla solo lui, evitando con cura di ascoltare le ragioni altrui, ammesso che ve ne siano.

Ciascuno ha la propria personalità. Quella di Landini si misura in decibel. Dicono - e non stento a crederlo - che quando egli entra in un bar, non avendo neppure il dono della sintesi, non chieda un espresso. Probabilmente urla: «Mi serva un infuso di chicchi di caffè tostati e macinati, perdio». Il barista intimidito va in confusione, non capisce, ma intuisce e gli porge la tazza fumante sperando di calmare il cliente. Mi auguro che in casa il prode Maurizio, provetto difensore delle cause perse già mezzo secolo fa, si comporti più quietamente. Ne dubito. Fra una partecipazione ai talk show e l'altra, il tribuno del popolo, come aveva promesso tempo addietro, ha fondato quella cosa lì che si chiama appunto Coalizione sociale, precisando che non si tratta di un partito.

Ne prendiamo atto con soddisfazione, visto che la lista dei movimenti politici è lunga quanto la guida Monaci. Ma se non è un partito, che sarà? Questo, Landini non lo ha svelato. È un ragazzo riservato. Possiamo solo immaginarlo: un club, una bocciofila, un circolo dopolavoristico oppure un gruppo dedito all'avanspettacolo? Prima o poi lo scopriremo. Bisogna aggiungere che il super sindacalista è un talento naturale nel ramo sproloqui: se afferra il microfono non lo molla più. Per staccarglielo dalla mano occorre l'intervento di un tecnico della fiamma ossidrica.

Landini è un fenomeno: si è battuto come un leone affamato in mille battaglie e le ha perse tutte, pare l'Atalanta nelle annate in cui retrocede, rare per fortuna. Quando indice uno sciopero ottiene l'adesione di tre o quattro operai. È un recordman ineguagliato e ineguagliabile. Nonostante ciò non abbandona la prima linea. Spara molte cartucce, tutte a salve. Solleva un caos pazzesco ovunque metta piede, poi non succede niente.

Chi ha paura di lui sbaglia. È una pecora vestita da lupo. Puoi anche accarezzarlo se proprio ci tieni, non rischi la mano. I suoi ululati sono minacciosi, talmente minacciosi da sembrare belati. Comunque l'uomo suscita curiosità anche in gente importante (si fa per dire), perfino in Stefano Rodotà, il quale, stando al gossip politico, ne studierebbe le mosse con interesse per motivi ignoti (escludo la fascinazione intellettuale). Non insinuo che Maurizio abbia idee bislacche, semplicemente ne ha una sola e non particolarmente originale, ma fissa: fare casino, specialità nella quale egli eccelle.

Un personaggio simile non può che essere simpatico, come Rodomonte dell' Orlando Furioso . Leggendo l'articolo del Fatto , si colgono dettagli sapidi a riguardo della nuova creatura landiniana: nelle prime riunioni di Coalizione sociale si sono registrati molti fermenti. Tra gli invitati e, forse, i seguaci, c'è una varietà umana sorprendente. Non manca un divo: Antonio Ingroia, ex magistrato prestato alla politica attiva, che di fallimenti si intende. Un'autorità? Vittorio Agnoletto, già portavoce del Social Forum, competente in buchi nell'acqua. Per completare la compagnia ci voleva un prete incazzato. Eccolo: don Peppino Gambardella di Pomigliano d'Arco, quello di Legami di solidarietà . Gli ingredienti e le componenti per ottenere più di un fiasco ci sono tutti. Praticamente sarà una fiaschetteria. Cin cin, Landini. Ci rivedremo a Canossa, coi bicchieri colmi di quello buono.

Maurizio, questa è la sua sede adatta.

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