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"È l'anticamera della dittatura. Ma il governo cadrà presto"

Berlusconi ai giovani di Fi: "Salvini rischia il suicidio politico". La replica: lo lasci dire ai frustrati della sinistra

"È l'anticamera della dittatura. Ma il governo cadrà presto"

I giovani devono avere prospettive per un futuro a portata di mano e Silvio Berlusconi, parlando alle nuove leve di Forza Italia, rassicura. «Il governo gialloverde cadrà, non potrà durare 5 anni, se la Lega non vuole compiere un drammatico suicidio politico. La fine non è lontana». E lo dice la piazza stracolma di Torino per il sì alla Tav, aggiunge.

Allora, le strade per il capo dello Stato saranno due, spiega il leader al congresso dei giovani azzurri. Dare il mandato al centrodestra di trovare una maggioranza in parlamento, «che sarà assolutamente sicura, perchè molti parlamentari, nel gruppo misto e nelle opposizioni, non vorranno andare a casa» e anche alcuni grillini «faranno i conti con il portafogli, perché in un gruppo autonomo potranno tenersi i 14mila euro dello stipendio senza versarne 8mila al partito». Oppure il voto, «dove il centrodestra otterrebbe una maggioranza solida e sufficiente a governare».

Intanto, però, per il Cavaliere si respira «un'aria pesante», con «quei tizi dei 5S», eredi della peggiore sinistra del '94, simili alle «guardie rosse» della rivoluzione di Mao in Cina, carichi di un'«invidia sociale» e una tale incompetenza della cosa pubblica che non gli si affiderebbe neppure una «piccola azienda, figuriamoci l' Italia». Preoccupano le bugie sul reddito di cittadinanza, ma di più il «clima illiberale», l'idea di uno «Stato etico» che è «l'anticamera della dittatura». E sono «robusti» gli appelli a Matteo Salvini perché torni a casa. La frase rimbalza a Milano e subito il vicepremier del Carroccio, pur criticando i grillini sulla competenza, replica: «Le lasci dire ai burocrati di Bruxelles e ai frustrati di sinistra certe esagerazioni, l'Italia con la Lega al governo sarà sempre democratica e mai più serva di nessuno».

Al congresso Berlusconi ne ha per tutti, ma sul Pd riconosce che «ha capito il grave pericolo che abbiamo di fronte, i nuovi vertici condividono le nostre preoccupazioni». Poi dà la carica ai ragazzi azzurri, che lo applaudono e lo filmano con i cellulari come una rockstar. Li ascolta, li loda, li sprona a mobilitarsi contro la manovra che non offrirà loro un lavoro, contro l'immobilismo nelle grandi opere. Li vuole in prima fila alle elezioni di maggio, in cui si dovrà votare per cambiare l'Europa, oggi in mano a «burocrati, contabili e ragionieri, che deve tornare ad essere dei popoli, una grande potenza mondiale con una politica degli esteri e della difesa comuni». Le liste delle europee, promette il Cav, saranno aperte alle nuove leve, agli esterni delle liste civiche, dell'Altra Italia lontana dalla politica che, probabilmente, comparirà nel nuovo simbolo insieme al marchio del Ppe.

È il momento del passaggio del testimone nel movimento giovanile, lascia Annagrazia Calabria con i ringraziamenti del leader per la «qualità» del suo lavoro e viene eletto Stefano Cavedagna, un emiliano «scoperto» dalla capogruppo al Senato Anna Maria Bernini e «cresciuto» dalla stessa Calabria. Ai giovani azzurri il Cavaliere dice: «Fi siete soprattutto voi». Chiede impegno per rinnovare il partito, innanzitutto per la comunicazione sul web. «Il 4 marzo ciò che ci ha penalizzato - spiega-, più della magistratura che mi ha reso incandidabile, più dei 2 milioni e mezzo di tifosi del Milan che mi hanno voluto punire per aver venduto la squadra, è stata l'assenza su internet. Dobbiamo rimediare, diventare protagonisti del web». Si organizzeranno corsi di formazione, master sui social e lui stesso, Silvio, dice che sarà «a disposizione per passarvi tutta l'esperienza accumulata in 50 anni di battaglie per la libertà». La prima lezione la fa al congresso e proprio sulla libertà, «bene sommo da cui derivano tutti gli altri, che viene prima dello Stato e lo giustifica».

Applaudono le capigruppo Mariastella Gelmini e Bernini, che leggono nella manifestazione di Torino «l'avviso di sfratto per il governo», i fedelissimi Licia Ronzulli e Sestino Giacomoni, Maurizio Gasparri e Renata Polverini. Manca il vicepresidente di Fi Antonio Tajani, che rappresenta l'Europarlamento alle celebrazioni di Parigi sul centenario della fine della guerra. «Il congresso dimostra-scrive nel suo messaggio- che siete in tanti a voler continuare con forza la battaglia iniziata nel 1994 da Berlusconi.

Il processo di rinnovamento e di rilancio di Fi consiste soprattutto nel valorizzare le nuove energie del movimento».

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