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L'asse Forza Italia-Carroccio al test delle riforme

Da oggi la Camera sarà il termometro del braccio di ferro tra Berlusconi e Matteo Renzi

L'asse Forza Italia-Carroccio al test delle riforme

Si comincia oggi e si andrà avanti fino a sabato con una vera e propria full immersion. Alla Camera, infatti, le riforme istituzionali sono in discussione praticamente a tempo pieno, tutti i giorni dalle 9 alle 23, con l'obiettivo del governo di chiudere entro il week end. E con Forza Italia che è pronta a mettere in pratica le minacce di un Silvio Berlusconi tornato sulle barricate. Neanche il consueto pranzo del lunedì ad Arcore con i vertici aziendali avrebbe infatti convinto l'ex premier a cambiare linea.

Da oggi, dunque, la Camera sarà il termometro del braccio di ferro tra Berlusconi e Matteo Renzi. Con Forza Italia che a ieri sera aveva già buttato giù settecento sub-emendamenti, destinati nelle previsioni ad arrivare a mille entro questa mattina. Ostruzionismo in piena regola, insomma. Peraltro giocando di sponda con la Lega, visto che un cospicuo numero di emendamenti riguardano il federalismo e saranno votati da Forza Italia e Carroccio in tandem. Un modo per confermare sul fronte parlamentare quel dialogo che hanno ripreso in mano Berlusconi e Matteo Salvini nel faccia a faccia di domenica sera.

L'intenzione dell'ex premier, dunque, sembra quella di restare sulla linea dell'opposizione dura. Almeno fino alle Regionali di primavera, forse anche con l'obiettivo di recuperare un po' di quei consensi che nell'ultimo anno sono stati sacrificati all'altare del Nazareno. D'altra parte si vota in ben sette Regioni - Veneto, Liguria, Toscana, Marche, Umbria, Campania, Puglia - e il rischio flop è dietro l'angolo, soprattutto continuando a restare schiacciati sul governo. Toni diversi e un'opposizione più dura, invece, possono dare una mano sia a Luca Zaia che a Stefano Caldoro che in Veneto e Campania corrono per una riconferma che non è poi così scontata. Difficile, invece, la partita nelle altre Regioni, compresa la Puglia dove sarà importante vedere come si collocheranno le truppe di Raffaele Fitto.

Discorso a parte quello sulla Lega. Per suggellare l'alleanza, infatti, Salvini - non contento di Zaia in Veneto - ha chiesto di correre con un suo candidato anche in Liguria. La partita è di fatto persa, ma se Berlusconi dovesse cedere rischierebbe una seconda Emilia Romagna (dove a novembre la candidatura a governatore di Alan Fabbri ha spinto la Lega al 20% con gli Azzurri fermi all'8).

Il rischio di una cannibalizzazione di Forza Italia, insomma, sarebbe concreto.

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