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"Via l'art.18 per neoassunti". Sindacati pronti allo sciopero

La proposta del governo: contratto a tutele crescenti per sbloccare il nodo disoccupazione

"Via l'art.18 per neoassunti". Sindacati pronti allo sciopero

Nessuno tocchi l'articolo 18. Il governo Renzi ha depositato questa mattina in commissione al Senato un emendamento che prevede un contratto a tempo indeterminato "a tutele crescenti in relazione dell'anzianità di servizio". In pratica la norma che limita i licenziamenti non varrà per i neo assunti. Un'ipotesi che non piace ai sindacati, pronti a scendere in piazza in difesa dei lavoratori.

"Non viene abolito l’articolo 18", ribadisce Maurizio Sacconi, spiegando che la norma resta valida per le assunzioni precedenti all’entrata in vigore del provvedimento e che le tutele, come l’obbligo al reintegro, restano comunque valide per i licenziamenti discriminatori, anche per i nuovi assunti. "Negli altri casi, come il licenziamento senza giusta causa, le tutele, come nel resto d’Europa, diventano monetarie. Il lavoratore sarà indennizzato in modo molto robusto", come "deterrente per i datori di lavoro".

Nell'emendamneto presentato dal governo, tra l'altro, è prevista anche la possibilità per l’azienda di demansionare un dipendente e una revisione dei controlli a distanza, al momento vietati dall’articolo 4 dello Statuto dei lavorarori, che dovrà tener conto "dell’evoluzione tecnologica" e contemperare "le esigenze produttive ed organizzative dell’impresa con la tutela della dignità e della riservatezza del lavoratore".

"Non escludo alcuna delle iniziative possibili", ribatte Susanna Camusso, a chi gli chiede se è in agenda uno sciopero unitario con le altre sigle sindacali, "Prima si discute poi si dicono quali sono le ipotesi. Faremo di tutto affinchè il confronto sia a breve". "Ho visto che la Cgil ha fatto qualche passo indietro dopo una fuga in avanti", ha risposto Raffaele Bonanni, "Ora possiamo discutere lavorare

538em;">insieme per far sentire la voce dei lavoratori soprattutto sulla vicenda del lavoro che manca perché nessuno si sta occupando di economia".

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