Politica

Lascia pure il ragioniere generale E il consiglio vota il no ai Giochi

Fermante dopo dieci giorni di anticamera rassegna le sue dimissioni. I dirigenti «respingono» gli ordini di Marra

Anna Maria Greco

Roma Virginia Raggi perde anche il suo ragioniere generale Stefano Fermante e salta l'assestamento bis di bilancio da 70 milioni, annunciato per settembre dal super assessore Marcello Minenna, dimessosi un mese fa. Intanto il fedelissimo della sindaca, Raffaele Marra, fa un altro passo falso con una lettera ai dirigenti comunali sulle rotazioni che deve rimangiarsi per le proteste.

Questo, mentre l'assemblea del Campidoglio ratifica tra mille polemiche il no alle Olimpiadi, approvando la mozione del M5s con 30 voti favorevoli, (la maggioranza è 29) e 12 contrari di Pd, Lista Marchini, Fdi. Passa anche la mozione di Stefano Fassina che impegna sindaca e giunta a ottenere dal governo e dalla Regione che le risorse destinate ai Giochi siano utilizzate per trasporti, rifiuti, periferie e housing sociale.

La vicenda del ragioniere generale è sintomatica dello stallo della macchina amministrativa, anche se il vicesindaco Frongia dice il contrario. Da oltre 10 giorni, raccontano in Campidoglio, Fermante cercava udienza da Virginia Raggi per descriverle il pericolo default per il Comune. Nessuna risposta. Le ha anche scritto del suo isolamento, senza un assessore al Bilancio di riferimento, né indicazioni tecniche e politiche. Dal primo settembre, quando se n'è andato Minenna, tutto è fermo. La materia è tecnica, difficile anche perché in parte di prima applicazione e nessuno sa come maneggiarla. Quando Fermante ha visto che neppure così otteneva un cenno, lunedì ha rimesso il mandato nelle mani della sindaca, con dettagliate motivazioni. Silenzio e indifferenza.

Ma le voci delle dimissioni girano da giorni e la Raggi, a chi le chiedeva del nuovo assessore al Bilancio, dopo la vicenda De Dominicis e il rifiuto di Tutino, rispondeva candidamente: «La delega al Bilancio al momento è mia, abbiamo un presidente di commissione, stiamo lavorando. Abbiamo una ragioneria che funziona benissimo». Eppure, sapeva di mentire, come nel caso Muraro. Perché aveva sul tavolo l'allarmante dossier di 20 pagine, firmato dal ragioniere con le dimissioni. Cadono dalle stelle anche gli esponenti del M5s e il Comune assicura che Fermante è regolarmente al lavoro. Certo, è un dirigente a tempo indeterminato e ha rimesso la delega, ma non va certo a casa. Forse le dimissioni non sono state accettate, però sono state presentate, conferma il capogruppo della Lista Marchini Alessandro Onorato, che ha parlato con Fermante.

Quanto a Marra, ex vice capo di gabinetto ora capo del personale, i dirigenti comunali gli hanno risposto che non può dare ordini sulle rotazioni, non essendo il direttore generale.

La poltrona è vuota, come quella del segretario generale.

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