Politica

L'assalto alla diligenza di tromboni e riciclati

Da De Masi a Lannutti e Taormina: quando la poltrona è un vizietto

Pasquale Napolitano

Roma Il M5s è la nuova casa dei poltronisti di professione. Beppe Grillo, nel tentativo di arginare il calo dei consensi, spalanca le porte a intellettuali, pensatori e moderni Robin Hood con il vizietto della poltrona. La fila è lunghissima. L'ultimo arrivo, in ordine di tempo, è Pino Aprile: scrittore e giornalista, ma soprattutto punto di riferimento del movimento neoborbonico. Dopo aver accarezzato l'esperienza (fallimentare) della rivoluzione arancione del sindaco di Napoli Luigi de Magistris, Aprile pare voglia accasarsi tra le truppe del Movimento. Insomma, una strategia per ridare slancio alla battaglia meridionalista sotto l'insegna a cinque stelle. Il primo approccio c'è stato il 3 ottobre scorso a Portici, comune dell'hinterland napoletano, dove vive il senatore del M5s Sergio Puglia: neoborbonici e grillini hanno promosso una convention dal titolo Chiamateci tutti terroni. Il matrimonio tra il M5s e neoborbonici ha prodotto un primo risultato politico: i grillini sosterranno a Montecitorio, e in tutte le regioni del Sud, la mozione, scritta dallo scrittore di origini pugliesi, per istituire una giornata della memoria delle vittime meridionali del Risorgimento. E se il sodalizio tra neoborbonici e grillini dovesse rafforzarsi, in un ipotetico governo pentastellato, Aprile già si vedrebbe nei panni di ministro del Mezzogiorno. E sempre al Sud, Beppe Grillo ha pescato il professore Domenico De Masi: l'ex assessore regionale della Campania ai tempi di Antonio Bassolino, noto per le apparizioni in tv, è stato scelto dal M5s con lo scopo di elaborare una ricetta choc per il mercato del lavoro. Le tesi, originalissime del sociologo napoletano, fissano nella scelta di lavorare gratis un'arma infallibile per abbattere la disoccupazione: idee contenute nel programma elettorale che Luigi Di Maio, in qualità di candidato premier del Movimento, presenterà nella prossima campagna elettorale. Nel frattempo, De Masi ha intascato 52mila euro, soldi prelevati dai fondi destinati ai gruppi parlamentari, dal M5s per le sue ricerche. In cerca di uno spazio tra le truppe grilline c'è anche Carlo Taormina, l'avvocato del caso Cogne: forse in crisi di astinenza televisiva, sta spingendo, nonostante i vaffa degli attivisti, per entrare nell'universo grillino. L'affinità tra M5s e Idv è ben nota: l'ex senatore Elio Lannutti oggi guarda con interesse al mondo pentastellato. Lannutti guida un'associazione Adusbef contro gli abusi bancari. Spera magari di rientrare in Parlamento grazie al paracadute di Grillo. Nel 2013, il M5s è approdato a Roma con l'etichetta di forza politica anti-casta.

Sono bastati cinque anni per trasformarsi in un lido di approdo per i poltronisti.

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