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L'assedio del Pd a Di Maio: "Chiedi le dimissioni ​dell'indagato Salvini?"

Il Pd, con Renzi e Anzaldi, ricorda a Di Maio la sua posizione sulle indagini ai ministri. Ma lui replica: "Con Alfano ogni motivo era buono"

L'assedio del Pd a Di Maio: "Chiedi le dimissioni ​dell'indagato Salvini?"

Ora su Di Maio si abbatte la polemica. L'indagine contro Matteo Salvini decisa dalla procura di Agrigento apre un nuovo fronte nel Movimento. Il Pd infatti sta rinfacciando a Di Maio il fatto di aver chiesto in passato con celerità le dimissioni di un ministro non appena questo veniva indagato e di non fare lo stesso per il vicepremier leghista. Online spuntano i tweet del grillino quando diceva che "Alfano indagato per abuso di ufficio" doveva dimettersi perché "le nostre forze dell'ordine non possono avere il loro massimo vertice indagato".

Il primo ad andare all'attacco era stato il piddino Anzaldi. La polemica è poi stata rinfocolata anche da Matteo Renzi: "Non chiediamo a Di Maio di far dimettere Salvini 'in 5 minuti' - ha detto - No! Noi diciamo solo a Di Maio che la sua doppia morale è una vergogna civile". Sulla stessa lunghezza d'onda si è espressa anche Maria Elena Boschi: "Questo è il giustizialismo cinque stelle che ha manganellato tanti innocenti e io ne so qualcosa. Con i loro avversari sono violenti, con i loro alleati sono silenziosi. Di Maio ha una doppia morale, ma nessuna dignità".

Il grillino però ha subito risposto con una diretta Facebook: "C'è chi mi fa notare che avevo chiesto le dimissioni di Alfano perché indagato per abuso di ufficio, ma mica c'era bisogno di un'indagine per chiedere le dimissioni di Alfano? - ha detto - Andavano chieste comunque, si doveva dimettere in quanto tale, Alfano ne aveva fatte già abbastanza.

Ora è un privato cittadino e non voglio infierire su di lui ma all'epoca ogni motivazione era buona per chiedere le dimissioni di Alfano".

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