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L'assurda polemica sul Buondì (ma rieducate quella bambina)

A fare scandalo non dovrebbe essere l'asteroide che incenerisce la mamma, quanto l'insopportabile figlia

L'assurda polemica sul Buondì (ma rieducate quella bambina)

Mamma mia, quante polemiche per la pubblicità del Buondì Motta, perché la mamma viene schiacciata da un meteorite dopo aver detto alla figlia che non esiste una merendina leggera e invitante (guarda lo spot). Invece di ridere, in Italia ci si indigna e si protesta, e c'è perfino chi ha tirato fuori il pensiero di Jean Baudrillard sulla pubblicità. E pensare che di solito ci lamentiamo di pubblicità banali e soporifere, e per anni siamo stati narcotizzati dagli spot del Mulino Bianco, infatti è diventata un modo di dire, la famiglia del Mulino Bianco, quella che sarà pure felice ma fa sbadigliare di noia.

Per lo più a lamentarsi sono le mamme, parlando di bambini rimasti turbati dal «finale violento», ma mi facciano il piacere, non ci credo neppure se li vedo. Violento quanto una scena di Willy il Coyote, una comicità adattissima a far ridere un bambino, casomai è triste non lo faccia un adulto, vedendo nel meteorite una causa di morte plausibile. Lo è stata per i dinosauri, sessantacinque milioni di anni fa (e era un asteroide, non un meteorite).

Tra l'altro, accodandosi alle critiche per lo spot violento, neppure fosse un film di Quentin Tarantino, molte signore infuriate ci tengono a manifestare la loro avversione per le «merendine industriali», e sono costoro a tenere ostaggio i figli con la filosofia del fatto in casa uguale buono, industriale uguale cattivo (non vorrete mica fargli in casa pure gli ovetti Kinder?). Sarà che io ragiono al contrario, se non ci sono i conservanti mi preoccupo e proprio dal punto di vista chimico: sono i cibi fatti in casa la causa di botulino, salmonella o stafilococco, mica gli industriali. Un asteroide sulla testa della mamma moralista alimentare a me sembra una buona metafora, perché non bisogna rompere troppo le scatole ai bambini, soprattutto le scatole di dolci, incluse le confezioni di merendine. Insomma, sono le seguaci dei mantra di Report, che hanno imparato a comprare tutto senza: senza olio di palma, senza conservanti, senza coloranti, senza glutine anche quando non sono celiaci, senza glutammato, senza grassi, senza zuccheri, fino alle merendine senza merendine. E un'infanzia senza merendine è un'infanzia infelice. Con molti dubbi che sia più sana.

Comunque sia, tranquillizzatevi, soprattutto se invece siete tra quelli con preoccupazioni sessiste (lo dico anche per la Presidenta Boldrini, poiché vigila sempre su tutto) e temiate un attacco alla sola figura della mamma. Infatti l'azienda ha annunciato un sequel analogo dove a essere schiacciato è il papà, e io a questo punto ne auspicherei un altro dove viene schiacciata la figlia, perché anche lei è decisamente insopportabile, saccente e petulante come una piccola telespettatrice di Masterchef Junior (una che dice: «Mamma, mamma, vorrei una colazione leggera ma decisamente invitante, che possa coniugare la mia voglia di leggerezza e golosità» la manderei subito a una scuola di recupero), e dunque tana libera tutti.

Piuttosto, quando uscite di casa, attenti ai meteoriti, mi raccomando.

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