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L'attentatore di Manchester preparava la strage da un anno

I finanziamenti per la cellula jihadista arrivavano attraverso la Libia da un ricco affarista kuwaitiano

L'attentatore di Manchester  preparava la strage da un anno

Da questa mattina altri 3mila soldati, oltre ai mille già dislocati a Londra, pattuglieranno le zone più sensibili delle principali città britanniche. È la risposta del governo May alle informative dei servizi segreti su possibili attentati nel weekend, che segue la direttiva dal ministro della Salute Jeremy Hunt a sospendere ferie e permessi di tutti gli ospedali del Regno Unito proprio dal 27 maggio. Sono stati rafforzati i controlli soprattutto negli aeroporti e nelle stazioni ferroviarie e delle metro, ma anche nei luoghi di aggregazione, come lo stadio di Wembley, teatro nel pomeriggio della finale della Fa Cup tra Arsenal e Chelsea. Salman Abedi è morto nell'attacco suicida di lunedì alla Manchester Arena (tutte e 22 le vittime sono state identificate), buona parte dei suoi familiari è finita in carcere, ma la cellula jihadista non è stata completamente annientata. In giro per la Gran Bretagna ci sarebbero ancora quattro o cinque soggetti di origini libiche e pachistane pronti al martirio. La polizia nel frattempo ha arrestato due fratelli, Abderahman e Abdallah Forjani, barbieri a Moss Side (quartiere tristemente celebre per le street gang). I due sarebbero cugini dell'attentatore.

Oggi tra l'altro inizia il mese sacro del Ramadan, e per l'occorrenza l'Isis ha lanciato un appello ai propri adepti a sollevarsi «per generare guerra totale e per colpire gli infedeli in Europa». Le parole arrivano da un video che circola su Youtube, dove il sedicente Stato islamico invita i «fratelli musulmani in Europa, che non possono combattere al fianco dell'Isis, ad attaccare gli infedeli nelle loro case, per le strade e in ogni luogo pubblico». Sono comunque le bombe artigianali a creare maggiori ansie. Un grosso quantitativo di Tatp, l'esplosivo utilizzato al concerto di Ariana Grande, come a Parigi e Bruxelles, è in circolazione in Gran Bretagna. Da fonti vicine all'intelligence si apprende che la miscela è stata preparata nelle settimane precedenti alla strage nell'appartamento della centralissima Granby Row, vicino alla stazione della metro «Piccadilly», quello affittato da Abedi attraverso l'agenzia online Airbnb. Ma c'è di più: nel palazzo qualcuno aveva persino segnalato alla polizia il persistere di odori strani e pungenti, simili alla candeggina, nella tromba delle scale, ma nessuno si era preso la briga di approfondire la questione. Gli effluvi provenivano dall'abitazione perquisita giovedì dalle forze speciali, quella appunto dove la cellula libica aveva miscelato perossido di idrogeno concentrato e acetone per confezionare la «madre di Satana».

Sulla base di notizie investigative si evince che Abedi si preparava ad agire da almeno un anno. «Da solo non avrebbe combinato nulla - racconta un suo ex insegnante delle scuole superiori - era imbranato. Lui è soltanto una pedina». Il 22enne figlio di ex rifugiati politici libici aveva creato mesi fa un fondo bancario da utilizzare per acquistare il materiale necessario e provvedere al sostentamento della cellula. In attesa di avere prove certe sul suo periodo di addestramento in Siria, sta emergendo che la linea di credito per finanziare le stragi era stata attivata dalla Libia, irrorata però da denaro proveniente da un facoltoso uomo d'affari kuwaitiano, già sponsor, proprio in Siria, del Fronte al Nusra.

Di Abedi si parla anche nell'ultimo numero di Al Naba, la rivista di propaganda dell'Isis in lingua araba, dedicato, con gli immancabili toni trionfalistici, all'attacco di Manchester.

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