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L'audio: "Soldi russi alla Lega". Di Maio attacca: noi diversi

Giornale on line americano: finanziamenti segreti ai sovranisti. Salvini: mai preso un rublo, querelo

L'audio: "Soldi russi alla Lega". Di Maio attacca: noi diversi

Un incontro, il 18 ottobre scorso, all'hotel Metropol di Mosca tra uno «stretto collaboratore» del vicepremier Matteo Salvini e uomini russi del Cremlino, per «negoziare» un presunto accordo di finanziamento alla Lega. Il giornale online americano Buzzfeed pubblica in esclusiva l'audio della riunione che doveva rimanere riservata e che, scrive, «fornisce la prima prova concreta dei tentativi clandestini della Russia di finanziare i movimenti nazionalisti europei». Salvini smentisce, promette querele, ma la notizia fa calare il gelo col M5s. È sera quando Luigi Di Maio decide di intervenire in prima persona su Facebook per marcare la «diversità» del Movimento: «Sto leggendo di audio che parlano di soldi dei petrolieri russi trasferiti alla Lega. Io vi posso dire soltanto una cosa: che ogni volta che sento questa roba sono sempre più orgoglioso del M5s, perché noi mai un contatto con finanziatori occulti, i petrolieri, altre nazioni per giochi geopolitici sotterranei. Noi abbiamo sempre avuto le risorse da voi che ci finanziavate con piccole donazioni, le abbiamo sempre raccolte e ce le siamo fatte bastare, il Movimento è andato avanti e oggi è al Governo».

Lo stretto collaboratore di Salvini è Gianluca Savoini, parte dell'entourage del Carroccio, presidente dell'associazione Lombardia-Russia. Non sarebbero note invece le identità degli altri due italiani e dei tre russi presenti alla riunione. Ma nella registrazione, scrive Buzzfeed, «si sentono negoziare i termini di un accordo per inviare milioni di dollari frutto dei proventi del petrolio russo al partito di Salvini, attraverso un canale segreto». Nell'audio Savoini parla in inglese così: «Il prossimo maggio ci saranno le elezioni in Europa. Noi vogliamo cambiare l'Europa. E una nuova Europa deve essere vicina alla Russia come prima, perché vogliamo riprenderci la nostra sovranità. Salvini è il primo che vuole cambiare l'Europa. Insieme ai nostri alleati in Europa». Il leader della Lega, scrive la testata americana, viene descritto dai russi come «il Trump europeo». La riunione sarebbe durata circa un'ora: oggetto di discussione secondo il sito Usa la vendita di 3 milioni di tonnellate di petrolio all'Eni da parte di una compagnia petrolifera russa. Il valore sarebbe stato di circa 1,5 miliardi di dollari. Da questa transazione, per Buzzfeed, sarebbero avanzati 65 milioni di dollari da destinare alla Lega. Secondo il giornale online, non è chiaro se «l'accordo sia mai stato portato a termine, o se la Lega abbia ricevuto finanziamenti».

Il diretto interessato smentisce: «Posso solo dire che non è stato mai dato un centesimo o un rublo alla Lega da chiunque e da nessuno di quelli citati nell'articolo - ha detto all'Ansa Savoini - il resto sono solo parole e illazioni da querela». Anche il vicepremier Salvini annuncia querele: «Mai preso un rublo, un euro, un dollaro o un litro di vodka di finanziamento dalla Russia. Ho già querelato in passato, lo farò anche oggi, domani e dopodomani». A febbraio era stato L'Espresso a dare conto di quella riunione. E il leader della Lega aggiunge: «Non credo ai complotti, i sovranisti non sono sotto attacco. Non so la gente con chi parla - aggiunge su Savoini - e perché parla. Io rispondo solo di quel che faccio io e del mio movimento. Mai avuto un soldo». Anche l'Eni, tirata in ballo sulla presunta trattativa, ribadisce «con fermezza di non aver preso parte in alcun modo a operazioni volte al finanziamento di partiti politici. Peraltro, l'operazione di fornitura descritta non è mai avvenuta». Savoini, è anche membro del Corecom regionale della Lombardia.

E ieri è partito il fuoco di fila, dal Pd lombardo a +Europa sino al M5s, per chiederne le dimissioni.

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