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"L'auto è come la casa: non si tocca. Se non tornano indietro sarà rivolta"

Il presidente della categoria, Paolo Scudieri: "Fossi in Fca congelerei gli investimenti"

"L'auto è come la casa: non si tocca. Se non tornano indietro sarà  rivolta"

«Senza un passo indietro sull'ecotassa per le auto, non escluderei una mobilitazione generale con, in prima fila, sindacati, imprenditori e associazioni di categoria. Tutte realtà che potrebbero, per la prima volta in Italia, sfilare insieme per protesta». Paolo Scudieri, a pochi giorni dalla nomina a presidente di Anfia, l'associazione che rappresenta la filiera italiana automotive, minaccia di indossare pacificamente il gilet giallo contro il sistema bonus-malus sul tavolo del governo, giudicato altamente pericoloso per la tenuta del «sistema auto» in Italia.

«E se fossi l'ad di Fca, Mike Manley - aggiunge l'imprenditore - congelerei l'investimento di 5 miliardi sugli stabilimenti italiani fino a quando la norma del bonus-malus non sarà rivista».

Presidente, l'auto è come la casa: non si tocca.

«L'auto è l'elemento essenziale per lo sviluppo economico di un Paese. E rappresenta la palestra più grande per un'industria manifatturiera che vuole guardare al futuro. Inoltre, è in grado di cambiare le abitudini della società. Sì, ha ragione, è come la casa: non si deve toccare, se non per apportare miglioramenti».

Intanto il ministro dell'Ambiente, Sergio Costa, difende l'ecotassa a spada tratta. E fa di tutta l'erba un fascio quando parla di automobili inquinanti.

«Bisogna avere la grazia e l'intelligenza di dialogare con chi di questo mestiere ne fa la ragione di vita, solo così è possibile imboccare strade virtuose. Non mi permetto di criticare un ministro, ma sottolineo che non ci deve essere un impatto ideologico. Di contro, occorre una pianificazione razionale delle misure che si vogliono intraprendere. Siamo allibiti per la quantità di storture annunciate nell'emendamento approvato».

Eppure, poche ore prima che l'idea dell'ecotassa divenisse di dominio pubblico, il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ospite alla vostra assemblea annuale, aveva ribadito la centralità dell'auto per il Paese.

«Ho grande stima nei suoi confronti. Il presidente Conte è una persona di sostanza ed equilibrio. Mi rivolgo a lui, il nostro premier, per aprire un dibattito tecnico su quelli che possono essere i valori positivi dell'auto. I consumatori, infatti, in questo momento, oltre a essere spaventati, sono disorientati alla luce anche delle penalizzazioni che stanno subendo le autovetture con motori diesel».

Le azioni Fca, intanto, hanno perso il 5,6%. E le ripercussioni negative sui titoli del settore potrebbero continuare.

«Anche le società quotate dell'indotto sono state danneggiate con danni per i risparmiatori, tra i quali ci sono sicuramente molti elettori delle parti politiche che propongono l'ecotassa».

Presidente, il suo messaggio ai promotori dell'iniziativa.

«Auspico nell'intelligenza di cancellare ciò che in troppa fretta è stato approvato. Bisogna ragionarci in tempi rapidi e in linea con le necessità del mercato».

Altre organizzazioni, infine, si sono unite al coro delle proteste.

Tra queste, Aniasa (noleggio e flotte), AsConAuto (consorzi di concessionari), Confindustria Energia, Cgia di Mestre, Unione industriale di Torino e Unione Petrolifera.

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