Politica

Un lavoro ai richiedenti asilo «Così si incentiva l'invasione»

La proposta del prefetto Morcone scatena la polemica Governo possibilista, Salvini sulle barricate: «Follia»

L avoro ad immigrati, rifugiati e richiedenti asilo. Piovono pietre sul prefetto Mario Morcone, capo del Dipartimento Immigrazione del Viminale. La sua proposta di offrire un lavoro non soltanto agli immigrati regolari ma anche ai profughi e alle migliaia di stranieri giunti nell'ultimo anno sul nostro territorio in attesa di veder accolta la loro domanda di asilo scatena la rivolta del centrodestra.

In un'intervista al Corriere il responsabile della gestione migranti spiega di ritenere che non «si possa più lasciare gli stranieri in attesa di un destino che cada dall'alto, ad abbrutirsi passando la giornata ad attendere il pranzo e la cena» ma che occorra invece trovare loro un'occupazione attraverso una stretta collaborazione con Regione e Comuni. Difficile che trovi però la collaborazione dei rappresentanti locali della Lega che è immediatamente insorta contro il prefetto definendo la sua proposta «folle e inaccettabile». Per il governatore della Lombardia, Roberto Maroni, l'idea di Morcone «non sta in piedi ed incentiva nuovi arrivi». Possibilista invece il ministro dell'Interno, Angelino Alfano, che però concede sia necessario dare «sempre e comunque precedenza agli italiani» quando si offre un'occupazione. «Occorre che i profughi diano una mano d'aiuto nelle città in cui vivono, attraverso convenzioni con associazioni di volontariato e realizzando risultati che possano essere di utilità sociale - dice Alfano - Ma la regola è che nei lavori si dia sempre e comunque precedenza agli italiani».

Il ministro è preoccupato all'idea che «queste persone passino il tempo ad aspettare i pasti e che appaiano un peso per le comunità». Naturalmente, ha pure precisato Alfano questa spesa «va scomputata dai costi di accoglienza, deve essere a saldo invariato riguardo ai costi per la comunità».

Ma la Lega non ci sta. Roberto Calderoli, vicepresidente del Senato e responsabile Organizzazione e Territorio della Lega Nord vede nella proposta il tentativo di creare «una sorta di corsia preferenziale ad hoc» per tutti gli stranieri che si vedrebbero così concedere «lo strumento della protezione per fini umanitari, da riservare a soggetti deboli, come bambini, donne o malati». Dunque una sorta di «cavallo di Troia per far restare qui tutti i richiedenti asilo» accusa Calderoli ricordando che in Italia «la disoccupazione generale è oltre l'11 per cento e quella giovanile si aggira sul 35, dunque la priorità deve essere dare lavoro ai nostri disoccupati e ai nostri giovani».

Ancora più duro il leader del Carroccio Matteo Salvini che su Facebook scrive: «Vallo a spiegare a uno dei 4 milioni di italiani disoccupati. Questo è fuori, io lo licenzierei e lo metterei su un barcone». Un altro esponente della Lega, il presidente del Copasir Giacomo Stucchi, sottolinea invece come la proposta del prefetto Morcone possa riguardare soltanto «il 30 per cento dei migranti perché il 70 per cento deve essere immediatamente rimpatriato, perché non ha nessun titolo per rimanere nel nostro Paese».

E a sottolineare la necessità di espulsioni più veloci per chi non ha diritto allo status di profugo è lo stesso ministro della Giustizia, Andrea Orlando. Tempi troppo lunghi e tribunali paralizzati dall'enorme numero di richieste ha spiegato il Guardasigilli. Nei primi 5 mesi dell'anno sono stati avanzati 15.000 ricorsi contro il no alla richiesta di asilo.

Orlando sta pensando alla possibilità di cancellare il diritto all'appello: dopo il diniego della commissione si potrebbe ricorrere al giudice una sola volta.

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