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Il leader M5s sta coi rom "Sono stati minacciati Massima solidarietà"

Di Maio nega le polemiche con la Raggi e si professa antifascista in chiave elettorale

Il leader M5s sta coi rom "Sono stati minacciati Massima solidarietà"

Gigino cambia maglia. Di Maio il giorno dopo fa pace con la sindaco di Roma Virginia Raggi e si schiera con i rom senza, però, prendere posizione sul dossier Casal Bruciato.

All'indomani delle polemiche tra il leader del Movimento e la prima cittadina di Roma, Di Maio insomma cambia strategia, spiazzato forse dalla posizione del Partito democratico che, sul punto, aveva appoggiato la posizione sposata dalla prima cittadina proprio mentre lui, il capo politico della Raggi, invece le voltava le spalle, invitandola ad aiutare «prima i romani», in perfetta sintonia semmai con l'altro alleato, quel Matteo Salvini con il quale ultimamente non mancano motivi di attrito.

Così, per evitare posizioni rischiose e pericolose spaccature interne, tanto più inopportune in questi giorni di campagna elettorale, ecco la correzione in corsa, affidata dal giovane ministro e vicepresidente del Consiglio ai microfoni di Radio Uno.

Ospite di Radio Anch'io, ieri mattina il vicepremier spiega candido di non essersi riconosciuto nemmeno un po' nelle ricostruzioni dei giornali, pur univoche sul punto. «Ho letto che mi si attribuiscono parole come sono arrabbiato, sono irritato per la visita della Raggi a Casal Bruciato. Nulla di tutto questo», riassume seccato Di Maio, aggiungendo poi che l'importante, a sentir lui, sarebbe «non schierarsi».

«L'obiettivo secondo me in questo momento non è schierarsi da una parte dall'altra ma abbassare la tensione sociale», assicura parlando al programma di Radio Uno. E, va da sé, anche quella politica, ragion per cui il braccio di ferro, anche se solo accennato, tra lui e la Raggi non era assolutamente opportuno e andava sospeso al più presto, e magari pure negato. Ecco quindi che arriva, prontamente, la mano tesa alla sindaca e alla sua scelta di appoggiare la famiglia Omerovic, nonostante le proteste dell'intero quartiere: «Quando si minaccia di stupro una donna - dice Di Maio - e quando si costringono i bambini chiusi in casa perché hanno un alloggio per legge, credo che sia giusto dare la massima solidarietà a una donna minacciata dai fascisti».

E dunque anche se «non schierarsi» è la parola d'ordine del vicepremier e ministro, che la Raggi abbia scelto di farlo al fianco della famiglia di rom assegnataria dell'appartamento non è, secondo Di Maio, una presa di posizione inopportuna. Su quanto accaduto nella periferia della capitale, Di Maio pensa «semplicemente una cosa», aggiunge: «comprendo che ci sia tensione sociale nel Paese, poi c'è Casapound che soffia su questa tensione, ma questa tensione sociale non si può combattere stando da una parte o dall'altra, bisogna invece trovare delle soluzioni, bisogna abbassare questa tensione sociale». Ed ecco dunque che il tema, spiega ancora il vicepremier pentastellato, «non è schierarsi ma abbassare la tensione sociale come governo, con il reddito di cittadinanza, gli aiuti alle giovano coppie che vogliono comprare una casa e fare figli».

Le tensioni sociali insomma vanno stemperate con le ricette proposte dal governo, «e l'unica cosa da non fare - giura il ministro-vicepremier - è alimentare il dibattito fascismo-antifascismo».

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