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Ma Lega e Fdi non rinunciano al maggioritario "Dobbiamo evitare il rischio di un inciucio"

La sovranista: «Dagli italiani indicazioni chiare, mi stupirei si pensasse ad altro...»

Ma Lega e Fdi non rinunciano al maggioritario "Dobbiamo evitare il rischio di un inciucio"

Roma Può sembrare un paradosso ma non lo è. La vittoria di domenica sembra mettere in difficoltà il centrodestra. Questo perché le posizioni su come prepararsi per il voto politico prossimo venturo restano distanti. È caduto nel vuoto, infatti, dalle parti dei «sovranisti», l'appello di Berlusconi per una coalizione improntata su valori moderati e liberali. Salvini e Meloni non raccolgono. E rilanciano. L'appello per una legge elettorale maggioritaria che il leader della Lega Nord ha rivolto al leader di Forza Italia pare anch'esso «caduto nel vuoto» (Salvini). Il ragionamento di Lega, Fratelli d'Italia e di Storace (Movimento nazionale per la sovranità) è il seguente: abbiamo vinto in questo turno di amministrative (sistema maggioritario) proponendo agli elettori una coalizione forte e unita. Squadra che vince non si cambia. E soprattutto non si cambiano le regole del gioco (sistema elettorale).

Francesco Storace, nel suo editoriale sul Secolo d'Italia, approfondisce il ragionamento con un esempio. A Rieti, spiega, è tornato in Municipio Antonio Cicchetti. E ha sbaragliato il suo antagonista per soli cento voti, dimostrando che il supporto di tutti è stato fondamentale. Se le distanze restano ampie sul tema della legge elettorale, si può tentare sul campo dei «contenuti» a riavvicinare le posizioni.

Intervistata da Repubblica Giorgia Meloni prova a fare un piccolo elenco di cose su cui cercare condivisione: «Un referendum abrogativo sullo ius soli, reddito di infanzia da 400 euro al mese per chi mette al mondo un figlio in condizioni di difficoltà, un piano per abbassare la tassazione alle imprese che assumono, stabilire che la nostra Costituzione viene prima delle norme europee, come in Germania». Intervenendo a Radio Radicale, la leader di Fratelli d'Italia chiama in causa Berlusconi. E a proposito di leadership nel centrodestra commenta: «La dote di Berlusconi è quella di capire bene cosa vogliono gli italiani. Mi stupirebbe se, all'indomani di un'indicazione così chiara degli italiani su che cosa si aspettano anche da Forza Italia e da Berlusconi - aggiunge - lui andasse da un'altra parte. Gli italiani non vogliono più Renzi. Non vorrei che fosse rimasto solo Berlusconi a volere Renzi alla guida del Paese».

Nell'area sovranista e populista la grande paura resta l'inciucio. Termine tornato prepotentemente alla ribalta e, in questi giorni, spesso sulla bocca di Salvini e Meloni. I due sostengono infatti che il sistema proporzionale sarebbe l'anticamera per un accordo Renzi-Berlusconi. «Mi viene il dubbio - commenta il leader della Lega - che il silenzio di Berlusconi sulla nostra proposta di alleanza e di sistema elettorale sia dovuto al fatto che strizza l'occhio a Renzi perché vuole il proporzionale, il minestrone, l'inciucio, vuole tenere i piedi in due scarpe».

Accusa rispedita al mittente da Renato Brunetta, presidente dei deputati di Forza Italia che ricorda a Salvini che in Commissione affari costituzionali la Lega ha votato il modello tedesco insieme con Forza Italia, Pd e Cinque Stelle.

Insomma scaramucce e gioco delle parti, come tra antagonisti più che tra alleati.

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