Politica

Lega giù nei sondaggi: doccia fredda per Salvini

Torna a crescere la fiducia in Renzi: guadagna 5 punti da luglio. Bene Forza Italia che prende il Carroccio

Lega giù nei sondaggi: doccia fredda per Salvini

Quello dei sondaggi è uno sport che qutidianamente deve aggiornare lo stato di salute dei partiti. Nel fotografare sul Corriere della Sera lo stato di salute della politica italiana, Nando Pagnoncelli ha registrato il balzo in vanti di Matteo Renzi e Forza Italia a discapito della Lega Nord di Matteo Salvini. "L’aumento del Pil superiore alle previsioni, il miglioramento dei dati occupazionali, la crescita dei consumi nonché le prospettiva di ridurre le tasse, rappresentano segnali che fanno intravvedere la luce in fondo al tunnel della crisi - si legge - sono segnali deboli, tutti da consolidare, soprattutto in un periodo caratterizzato da una forte volatilità delle opinioni".

La situazione è fluida. E Renzi può beneficiare, in particolar modo, delle promesse di riduzione delle tasse fatte agli italiani. Promesse che, se non saranno mantenuto, rischieranno di ritorcerglisi contro. Secondo l'ultima elaborazione Ipsos Pd, il Pd risale al 33,1%. Un 1,6% in più rispetto allo scorso giugno che fa tirar un sospiro di sollievo a Renzi sebbene i democrat siano ormai lontano dal 40,8%. Anche Forza Italia si rafforza considerevolmente attestandosi ora al 12,8%. Un balzo in avanti che la avvicina e più vicina maggiormente alla Lega Nord, che è calata al 13,7%, e che consolida il centrodestra. Rimane, invece, stabile nei sondaggi il Movimento 5 Stelle che, con il 27% di preferenze, si attesta secondo partito.

Anche nella classifica della fiducia Renzi recupera la fiducia degli italiani. Nelle ultime settimane il premier è, infatti, passato dal 32% al 37%. Ma non può, comunque, dormire sonni tranquilli. Con Fratelli d'Italia al 3,5%, Giorgia Meloni balza infatti al secondo posto con il 28% alla pari con Salvini che, però, cala di quattro punti rispetto a luglio. Segue la new entry grillina Luigi Di Maio (27%) che fa meglio addirittura Beppe Grillo (26%).

Il peggiore? Ovviamente il ministro dell'Interno Angelino Alfano che deve accontentarsi di un misoro 14%.

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