Cronache

Legato e ammazzato in casa per rapina: 4 in manette

Incastrati dal Dna sullo scotch i malviventi che immobilizzarono e picchiarono un pensionato

Legato e ammazzato in casa per rapina: 4 in manette

Imbavagliato, legato a una sedia e picchiato. Era morto così Sesto Grilli, settantaquattro anni, pensionato di San Lorenzo in Campo (Pesaro Urbino). L'anziano era stato trovato senza vita la notte del 17 marzo scorso nel salone della sua abitazione. Non è stato ancora accertato cosa sia accaduto ma si pensa a una rapina finita in tragedia. Per l'omicidio sono stati arrestati due uomini di Melissa, nel Crotonese, e due di Cetraro, nel Cosentino.

L'operazione è stata compiuta dagli uomini del Comando provinciale di Pesaro e Urbino e della Compagnia di Fano. Gli arresti sono stati eseguiti in esecuzione di un'ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip del Tribunale di Pesaro, Francesco Messina, su richiesta del sostituto procuratore Maria Letizia Fucci. In manette Nino Deluca, ventottenne disoccupato originario di Melissa (Crotone) ma residente a Pesaro, il fratellastro Franco Deluca, quarantenne, disoccupato con una lunga permanenza in Germania e da poco rientrato in Italia, prima a Pesaro e poi a Melissa dove è stato arrestato, Dante Lanza, trentaquattrenne e Massimiliano Caiazza, ventottenne, entrambi di Cetraro (Cosenza) con dimora a San Pietro in Casale, operai in un'azienda di facchinaggio nel Bolognese.

Le indagini dei militari hanno permesso di ricostruire le abitudini di vita di Grilli e scoprire che aveva contatti con tantissime persone, di diversa estrazione sociale, e spesso concedeva in prestito denaro. Passando a setaccio anche le immagini delle telecamere della zona i militari hanno scoperto che la Citroen C3, nella disponibilità di Nino Deluca, la sera dell'omicidio per ben due volte aveva fatto la spola tra Pesaro e San Lorenzo in Campo, percorrendo l'autostrada A14 e le relative strade provinciali dove alcune telecamere di sorveglianza l'avevano filmata.

La seconda volta, poi, in orario compatibile con quello dell'omicidio, mentre i telefoni dei quattro si collegavano ai ponti ripetitori lungo il tragitto. Sui quattro uomini quindi si sono concentrate le indagini dei carabinieri che, sono riusciti ad avvicinarli e con un escamotage ad avere i campioni biologici di ciascuno per confrontarli con i reperti individuati sulla scena del delitto.

Due profili genetici corrispondevano con quelli di due dei quattro. Nei prossimi giorni verranno effettuati gli interrogatori di garanzia e altri accertamenti per chiarire il ruolo avuto dai quattro quella notte e la dinamica di quanto avvenuto.

Ma l'ipotesi degli inquirenti al momento è di un tentativo di rapina finito male o di una estorsione.

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