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È legge: basta sconti di pena per i delitti da ergastolo

Ok del Senato con i voti di Lega, Fdi, M5s e Leu: niente rito abbreviato per i reati puniti con la detenzione a vita

È legge: basta sconti di pena per i delitti da ergastolo

Il Senato ha approvato ieri, con 168 voti a favore (Lega, Fdi, M5s e Leu), 48 contrari (Pd) e 43 astenuti (Fi e altri), la proposta di legge con cui si prevede che gli imputati per reati puniti con l'ergastolo non possano più avere sconti di pena di un terzo in virtù del rito abbreviato. Il disegno, che porta la firma del sottosegretario al ministero dell'Interno, Nicola Molteni, aveva già avuto l'ok della Camera lo scorso novembre, quando a fare da relatrice era stata l'onorevole Annarita Tateo. La nuova legge prevede la modifica dell'articolo 438 del codice di procedura penale, in cui si specifica che «il rito abbreviato non si applica ai reati che prevedono la pena dell'ergastolo». Inoltre, si modifica l'articolo 442 che stabilisce che la «pena della reclusione a vita sia sostituita con quella della carcerazione per 30 anni, mentre a quella dell'ergastolo con isolamento diurno è sostituita quella dell'ergastolo».

È quindi stata inserita la dicitura «in caso di condanna per reati diversi da quelli per i quali la legge prevede la pena dell'ergastolo, anche ove l'imputato abbia presentato la richiesta ai sensi dell'articolo 438, la pena determinata tenendo conto di tutte le circostanze aggravanti è diminuita di un terzo». Con l'introduzione della norma del 1999 era venuta a mancare, infatti, qualsiasi limite di natura oggettiva per l'applicabilità di questo rito speciale.

La presidente dell'Osservatorio nazionale sostegno vittime, Elisabetta Aldrovandi, che ha fortemente sostenuto questo disegno di legge, chiarisce: «Grandissima vittoria oggi per le vittime, una giornata di quelle che lasciano il segno e che possono modificare il corso della storia giudiziaria in Italia». E prosegue: «D'ora in poi coloro che si macchieranno di reati gravissimi come omicidi premeditati, rapine seguite da omicidio, stalking o stupro seguiti da omicidio, di quei delitti cioè puniti con la pena dell'ergastolo, non potranno più fruire del rito abbreviato. Ossia - continua -, non potranno più ottenere automatici sconti di pena».

La battaglia è stata portata avanti dall'Osservatorio nazionale sostegno vittime assieme a tantissimi familiari di persone che sono rimaste uccise in modo efferato, che hanno visto i carnefici di figli, mariti, mogli o parenti essere condannati a pene sproporzionate per difetto rispetto alla gravità del fatto commesso, anche grazie al rito abbreviato. Questa è una legge chiesta a gran voce dalle vittime, troppo spesso relegate in fondo alle aule di tribunale, la cui voce rimane inascoltata a causa di un sistema processuale che le vede parti eventuali e non protagoniste. «Qualcosa - conclude Aldrovandi - sta cambiando, in favore di un riequilibrio giusto e giustificato, che metta al centro non solo i diritti degli imputati e dei condannati, ma anche delle persone offese dai loro reati».

Una legge che ha trovato la soddisfazione delle vittime che ieri hanno seguito con entusiasmo la discussione in Senato e che va nella direzione di non concedere più sconti di alcun tipo a chi ha ucciso i loro congiunti senza alcuna pietà.

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