Politica

Legge elettorale, il M5S ora punta i piedi

"Il M5S non ha la volontà di affossare la legge", assicura il deputato Toninelli. "Vogliamo solo migliorarla". Ma è pronto a far saltare l'accordo se saranno bocciati alcuni emendamenti

Legge elettorale, il M5S ora punta i piedi

E se alla fine fosse il Movimento 5 Stelle a far saltare il tavolo, tirandosi indietro dall'accordo siglato con Forza Italia, Lega e Pd per la nuova legge elettorale? Il M5S per ora punta i piedi su alcuni temi a cui non vuol rinunciare: voto disgiunto, preferenze e correttivo di governabilità. Il messaggio è forte e chiaro: se l’aula della Camera respingerà queste modifiche alla legge elettorale (eventualità molto probabile dal momento che il Pd ha già annunciato che voterà contro tali emendamenti) e gli iscritti 5 Stelle bocceranno la riforma elettorale (nel nuovo voto online che si terrà nel weekend), allora salterà l’accordo raggiunto con Pd, Forza Italia e Lega. A confermare questa linea è il deputato M5S Carlo Sibilia, al termine dell’assemblea dei deputati che ha deciso la nuova linea da seguire sulla riforma elettorale.

"Nel momento in cui i vari emendamenti che abbiamo proposto, (preferenze, voto disgiunto e correttivo di governabilità, ndr), venissero respinti - spiega Sibilia - è evidente che se nessuno di questi dovesse passare dall’esame dell’aula, a quel punto noi, che abbiamo fatto una battaglia su questo, avremmo più difficoltà a votare favorevolmente per questa legge. Se gli iscritti decideranno così". Il deputato 5 Stelle ha poi ribadito la decisione già espressa da Beppe Grillo: "L’esito della votazione sul blog ci darà un nuovo mandato e a quel punto se sarà positivo, voteremo a favore. Ma se sarà negativo, non ci sarà il nostro voto a favore della legge elettorale".

Intanto Danilo Toninelli chiarisce che il Movimento 5 Stelle non chiederà alcuna votazione segreta. La presidente della camera, Laura Boldrini, ha riferito che, al momento, non è pervenuta alcuna richiesta ufficiale di votazioni a scrutinio segreto.

Toninelli ha quindi spiegato, con un tono di voce alto, che chi chiede il voto segreto vuole affossare la legge, mentre "noi vogliamo votare la legge elettorale, e vogliamo migliorarla".

Commenti