Politica

È legge lo Sblocca cantieri che non piace a nessuno

Ok definitivo a Montecitorio. Ma il testo è già stato bocciato da costruttori, sindacati e Anticorruzione

È legge lo Sblocca cantieri che non piace a nessuno

Lo Sblocca cantieri è legge. Non piace a nessuno ma la maggioranza dei parlamentari ha detto sì. Con 259 sì e 75 no (gli astenuti sono stati 45) l'Aula di Montecitorio ha convertito il decreto. Da oggi dunque vengono congelate (fino al 31 dicembre del 2020) alcune norme contenute nel Codice degli appalti (tra cui l'obbligo per i Comuni di fare gare attraverso stazioni appaltanti e l'obbligo di scegliere i commissari di gara dall'albo Anac). La legge alla fine conta 49 articoli e i capitoli principali riguardano: norme in materia di contratti pubblici, di accelerazione degli interventi infrastrutturali, e di rigenerazione urbana. Cui seguono poi disposizioni relative agli eventi sismici della regione Molise e dell'area etnea; disposizioni relative agli eventi sismici dell'Abruzzo nell'anno 2009, del nord e del centro Italia negli anni 2012, 2016 e 2017 e nei comuni di Casamicciola Terme e Lacco Ameno dell'Isola di Ischia nel 2017.

La legge licenziata ieri da Montecitorio assegna «super poteri» ai commissari straordinari, nel tentativo di accelerare i lavori di interventi ritenuti prioritari, come dighe, ponti, strade, gallerie. E poi, ancora, misure per velocizzare la rigenerazione urbana, la ricostruzione post sisma, introduzione di un sistema di alert, via cellulare, per avvertire i cittadini di pericoli, ma anche informazioni, legati al maltempo e agli eventi sismici. Tra le altre norme del testo da segnalare che viene fissata a 1 milione di euro la soglia sotto la quale è possibile affidare i lavori previa procedura semplificata. Per gli appalti da 40 a 150 mila euro è previsto l'affidamento diretto dovranno essere consultati nell'ambito della procedura negoziata tre preventivi o, per alcune tipologie, di almeno 5 operatori economici individuati e nel rispetto di un criterio di rotazione degli inviti. Per gli importi compresi tra i 150 mila e 350 mila euro è prevista una procedura negoziata, previa consultazione di almeno 10 operatori economici. La coalizione di governo si è ritrovata compatta al momento del voto (grazie soprattutto alla fiducia). Le forze di governo dunque si sono espresse in maniera compatta anche se, fuori dall'aula, la maggioranza delle opinioni sembra sconfessare quella parlamentare. Da Forza Italia alla Cei, dal presidente dell'Authority sull'anticorruzione (Raffaele Cantone) ai sindacati, tutti sembrano bocciare senza appello l'idea. Partendo poi da un dato qualificante: altro che velocizzare i processi decisionali su opere pubbliche e infrastrutture! «È il decreto Sospendi-Italia!» (copyright Maria Stella Gelmini). Un accozzaglia, per i più, di regole che «velocizzano ma non razionalizzano» e che «mette in serio dubbio la certezza degli investimenti» (sempre Mariastella Gelmini). I grillini esultano. «La quadra trovata, siamo certi, avvantaggerà tutto il paese e darà quella spinta economica di cui ha bisogno», commenta il senatore Stefano Patuanelli. «Lo Sblocca cantieri anziché togliere la burocrazia, toglie i controlli» replica il segretario della Cgil Maurizio Landini.

Il presidente dell'Authority anticorruzione, Raffaele Cantone, resta scettico sul provvedimento: «Credo che il codice che uscirà dopo l'approvazione dello sblocca cantieri sarà completamente diverso dal codice del 2016 e sempre più un ibrido rispetto all'idea originaria».

Commenti