Cronache

Legge sulla legittima difesa Papocchio normativo del Pd

Nelle proprie abitazioni ci si sente sempre più insicuri, ma a vincere è sempre la demagogia

Legge sulla legittima difesa Papocchio normativo del Pd

Alberto Zanni*

Quel pasticciaccio brutto di Piazza Montecitorio. No, qui Carlo Emilio Gadda non c'entra, ma il titolo del suo celebre romanzo ben si addice a quel che è successo nel Palazzo ai primi di maggio. Tra intrighi, brusche retromarce e colpi di scena, alla fine è stata approvata a larga maggioranza (225 si e 166 no) la legge che riforma la legittima difesa. Un testo targato Pd e alleati che, diciamolo subito chiaro e netto, non ci piace affatto e ha tutta l'aria di una presa in giro. Di fronte all'allarmante escalation di furti e rapine violente nelle case, l'opinione pubblica si attendeva misure più drastiche a tutela delle vittime. E invece Pd e compagnia hanno optato per il classico colpo al cerchio e colpo alla botte, ma questa volta, nel tentativo di non scontentare nessuno, hanno finito per scontentare un po' tutti. Al punto che lo stesso Renzi, poche ore dopo il via libera della Camera, sull'onda delle proteste della sua base, ha parlato di «norme pasticciate e poco comprensibili» chiedendo espressamente modifiche da parte del Senato.

Come Confabitare - lo ripetiamo non possiamo che dare un giudizio negativo sulle nuove norme che riteniamo confuse e ambigue. Il punto centrale e più discusso, del testo approvato a Montecitorio prevede che per la vittima di una aggressione in casa o in negozio la difesa, anche con armi, è da considerare legittima se si verifica «di notte» e «con violenza sulle persone o sulle cose». Non vi pare una perla di umorismo? Il malcapitato che si trova un ladro o una banda di rapinatori in casa, può difendersi si, ma solo se fuori è buio, dopo cena o nelle ore notturne. Viceversa in pieno giorno, alle dieci del mattino o alle tre del pomeriggio, se reagisce ad una aggressione violenta sono guai grossi. Se non si trattasse di una cosa terribilmente seria, ci sarebbe da fare quattro risate. Ma non è possibile, qui c'è in ballo il diritto sacrosanto dei cittadini onesti di questo Paese ad essere sicuri nella propria abitazione o nel proprio negozio. E non è certo con ridicoli pastrocchi come quello partorito dalla maggioranza di centro sinistra alla Camera, che si restituisce un minimo di fiducia nelle istituzioni a tanta gente perbene che vive nella paura e si sente abbandonata dallo Stato.

Confabitare non ama ambiguità e tatticismi, ma predilige da sempre prese di posizione chiare e nette. Lo facciamo anche in questa occasione ribadendo che, per noi, a fronte di una aggressione violenta da parte di un malvivente, la difesa è da ritenersi sempre legittima. L'eccesso di legittima difesa che il testo riformato mantiene - va abolito dal codice penale e va quindi riconosciuta la piena libertà di reagire a tutela della propria vita, dei propri familiari, e dei propri beni. I papocchi normativi, che da un lato blandiscono la voglia di sicurezza di gran parte della opinione pubblica e dall'altro occhieggiano a quelle correnti garantiste che sbraitano di far west e di fine dello stato di diritto, non servono a nulla. Se non a creare ulteriore confusione in una materia già di per sè complessa e delicata. Le forza politiche, specie quelle di maggioranza, si facciano quindi un bell'esame di coscienza e cambino al Senato una legge che così com'è, non porta alcun beneficio. Un auspicio, il nostro, destinato probabilmente a rimanere una pia illusione. Ma le buone battaglie- e quella di schierarsi dalla parte delle vittime senza se e senza ma certamente lo è vanno combattute fino in fondo, a prescindere dal risultato finale.

*Presidente nazionale Confabitare

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