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Il leghista (di colore) in Nigeria per la campagna anti immigrazione

Toni Iwobi è ad Abuja, capitale del Paese dell’Africa occidentale, per aiutare la popolazione a non ricorrere all'immigrazione verso l'Italia

Il leghista (di colore) in Nigeria per la campagna anti immigrazione

Toni Iwobi è volto noto (e nero) della Lega Nord. Il nigeriano, in Italia da quasi 40 anni e militante del Carroccio da oltre un ventennio, a fine 2014 è stato nominato da Matteo Salvini coordinatore del dipartimento per la sicurezza e l’immigrazione.

Nato il 26 aprile 1955 a Gasau, è arrivato in Italia nel 1977 e ha messo le radici a Spirano (in provincia di Bergamo) dove è stato assessore. Nigeriano, padano e leghista della prima ora, ha più volte criticato la Kyenge in tema di ius soli e reato di clandestinità, oltre a mettere in dubbio la reale utilità del ministero retto dall’allora esponente di governo dell’esecutivo Letta.

Iwobi, da responsabile federale dell’immigrazione qual è, è volato nel suo Paese natio per una campagna anti immigrazione. Il progetto parte da Abuja, capitale dello Stato dell’Africa occidentale, e cavalca il motto “aiutiamoli a casa loro”. Proprio in queste ore si è tenuto il primo incontro, che vede Iwobi al fianco di Giuseppe Oricelli, coordinatore nazionale della Lega in Nigeria e di Tunji Braithwaite, leader del Nigeria Advance Party.

Come riferisce L’Eco di Bergamo, il programma prevede una raccolta fondi volta alla “realizzazione di piani di sviluppo, anche imprenditoriali, per la creazione di posti di lavoro e attività in loco e la costruzione di una rete di relazioni istituzionali che possano portare a una regolamentazione dei flussi immigratori e alla cooperazione tra i Paesi”. Toni Iwobi, dalla sua, fa sapere: “In piena coerenza con quanto fino ad oggi abbiamo sostenuto, diamo avvio al progetto di cooperazione e integrazione tra le terre d’Africa e l’Italia, scegliendo di dare un contributo affinché queste popolazioni possano costruirsi un futuro nella loro terra, senza rischiare la vita per mare”. E aggiunge: “Vogliamo regalare una speranza vera e reale di sviluppo nei paesi di appartenenza, contrariamente al governo italiano, che fa finta solidarietà mandando migliaia di disperati per mare e mantenendoli con i soldi pubblici”.

Sotto accusa, ovviamente, anche Mare Nostrum e Triton che, insieme all'esecutivo, hanno "incentivato gli sbarchi e aiutato gli scafisti, mettendo a rischio la vita di circa 200mila persone nel solo 2014. Questa non è solidarietà, è follia e incoscienza.

La Lega nord, con questo progetto, incarna la politica autenticamente solidaristica, quella che promuove lo sviluppo locale e disincentiva pericolosi esodi, che non fanno bene a nessuno”.

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