Cronache

L'elenco dei furbetti è ora online

Attori, sportivi, imprenditori e perfetti sconosciuti. 214mila compagnie, 360mila manager di cui 280 italiani

L'elenco dei furbetti è ora online

Roma - Da ieri basta un clic per curiosare negli elenchi delle persone o delle società che compaiono nei Panama Papers. Le migliaia di documenti trafugati dallo studio Mossack Fonseca di Panama e passati da una talpa al consorzio internazionale per il giornalismo investigativo (Icij) sono infatti online, in un database con tanto di glossario che aiuta gli interessati a comprendere la complessa terminologia degli atti relativi a 214mila compagnie offshore create in 21 diversi paradisi fiscali per occultarne l'esistenza, da 360mila manager o società di 200 paesi.

L'hanno chiamata la più grande fuga di notizie nella storia della finanza. Nel suo manifesto l'informatore segreto, che ha scoperchiato il mondo sommerso delle società di comodo rendendo pubblici 11,5 milioni di file, parla della «disuguaglianza dei redditi e della crescita del divario fra ricchi e poveri» e del ruolo che la finanza offshore ha nell'accentuare queste differenze. Ora il comitato internazionale dei giornalisti che negli ultimi due mesi ha tirato fuori dagli elenchi i nomi di politici, funzionari di governo, primi ministri, presidenti, celebrità dello spettacolo e dello sport di tutto il mondo, ha creato un sito dove chiunque può consultare i nomi dei risparmiatori che hanno scelto di investire tramite la società di assistenza finanziaria panamense, una modalità in sé non illegale ma considerata comunque uno strumento per evadere le tasse.

La pubblicazione è avvenuta nonostante la Mossack Fonseca avesse diffidato l'Icij dal mettere online i nominativi, ribadendo di non aver mai commesso illegalità o ricevuto contestazioni. Unico riguardo nel pubblicare i dati di 40 anni di attività, dal 1977 a circa la fine del 2015, è stato quello di non rendere noti conti bancari e transazioni finanziarie, ma solo informazioni societarie basilari, su proprietari delle compagnie e intermediari. Un archivio sconfinato di dati all'interno del quale poter effettuare delle ricerche in modo semplice. A fianco pubblichiamo un grafico con una lista parziale di 233 nostri connazionali che si sono rivolti allo studio Mossack Fonseca per investire i propri risparmi.

La prima tranche dei Panama Papers era finita sui giornali all'inizio di aprile, tra l'imbarazzo dei personaggi coinvolti, smentite e una girandola di giustificazioni e distinguo più o meno credibili. La pressione politica ha portato alle dimissioni del primo ministro islandese Sigmundur Gunnlaugsson, dure critiche sono piovute addosso al primo ministro britannico David Cameron, costretto a confessare le sue «colpe» in Tv. Poi è arrivata un primo elenco con i nomi di 280 italiani o residenti in Italia con conti in paradiso. Scorrendo gli ultimi dati pubblicati appare la Russia il paese con il maggior numero di nomi legati a società offshore: 16 dei 77 miliardari del paese hanno investito a Panama. Gli Stati Uniti contano 7.325 nomi, la Gran Bretagna 5.676.

I capi di Stato o di governo, in carica o ex, che hanno interessi in società con sede nei paradisi fiscali, sono 72 sparsi in tutto il mondo.

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