Politica

Dalla Leopolda mazzate contro la Cgil: "Lo sciopero aumenta i disoccupati"

Renzi si gode gli applausi in casa e si assume due impegni: "Sconfiggere corruzione ed evasione". Il finanziere Serra: "Ho chiesto la tessera del Pd a Londra. La Leopolda mi piace perché non è né di destra né di sinistra". Contro la Cgil: "Fare lo sciopero è contro il nostro interesse di italiani"

Fabio Volo intervista Renzi alla Leopolda
Fabio Volo intervista Renzi alla Leopolda

C'è una cosa che alla Leopolda di Firenze è andata letteralmente a ruba: le magliette con la scritta "Gufi? No grazie" (guarda). Non è uno scherzo. Le t-shirt con l’immagine di un gufo con il simbolo del divieto di accesso e la scritta, vendute al banchetto dei gadgets della manifestazione politica dei renziani doc, sono finite in pochissimo tempo. Segno che l'idea è piaciuta. L'organizzazione fa sapere che è stato battuto il record di vendite della Leopolda fissato nel 2011 dalla maglietta "Big Bang" contraddistinte dal logo del dinosauro.

Dal palco della kermesse fiorentina Renzi fa sapere che "al massimo due mandati come premier". Lo ha detto lui stesso citando proprio "lo spirito" della manifestazione. Dunque il termine massimo per lui è il "2023". Qualcuno avrà già segnato questa data (e questo impegno), pronto a tirare fuori la promessa in caso di ripensamento. Ma mancano nove anni, dunque siamo ancora molto lontani. Troppo lontani.

"In Italia - dice il premier - ci sono due nemici che vanno sconfitti o non creeremo occasioni di impresa: la corruzione e l’evasione, senza sconfiggerli non si va da nessuna parte". E ancora: "Se decidiamo di creare posti di lavoro in Italia ed è il nostro obiettivo", ha aggiunto, serve "un contesto che riesce a dare delle opportunità. Se non mettiamo in atto una strategia seria per liberare le energie in Italia non si va da nessuna parte".

A far discutere, nel secondo giorno della leopolda, sono soprattutto le parole del finanziere Davide Serra, proprietario del Fondo Algebris. Fa sapere che si iscriverà al Pd: "Ho fatto domanda per la tessera del Pd a Londra, anche se non ho passaporto inglese, il cuore è italiano", ha aggiunto. "Sa perché - ha detto a un giornalista - mi piace la Leopolda? Perché non è né di destra né di sinistra, è andare avanti o indietro".

Il botta e risposta Serra-Camusso

"Se vogliono aumentare i disoccupati facciano lo sciopero generale", ha detto Serra, riferendosi alle intenzioni dichiarate dalla leader della Cgil Susanna Camusso. "Questa è la risposta da chi investe nel mondo, ciò che succede pragmaticamente", ha aggiunto, parlando con i cronisti a margine di un tavolo di discussione a Leopolda5. Secondo Serra, interpellato su come consideri la scelta delle persone scese in piazza oggi a Roma, "ognuno fa le proprie scelte: se vogliono aiutare i propri figli a creare un’azienda o trovare un posto di lavoro probabilmente avrebbero fatto meglio a dare una mano, fare qualcosa, venire qui a trovare un pò di idee, piuttosto che andare sempre a recriminare".

A stretto giro di posta arriva la replica della Camusso: "Al presidente del Consiglio vorrei dire che la Leopolda ospita il finanziere Serra, che si permette di dire che bisogna intervenire sul diritto di sciopero perché è un costo. Sappia il finanziere che aspettiamo ancora che il mondo della finanza ci dica cosa vuol fare per fare tornare il mondo un mondo normale, e sappia che quel costo non è dei finanzieri ma dei lavoratoti che rivendicano i loro diritti".

Alla Leopolda anche critiche e delusione

"Io almeno producevo ricchezza. Mentre i parlamentari?". Sulla base dei guadagni di una vita questa è una delle domande che Mario, un ex metalmeccanico di Piombino rivolge a Renzi, approfittando della bacheca messa a disposizione di quanti non sono riusciti a sedere a uno dei 100 tavoli di confronto e di idee della Leopolda5. Semplici post-it colorati che raccontano il sentire di alcuni cittadini sulle questioni sociali, sulle esigenze degli immigrati e dei richiedenti asili politico, ma anche su altre più delicate come l’eutanasia, e c’è anche chi non vuole rendere pubblico il proprio contributo al tavolo di concertazione e lascia una busta bianca chiusa, così come c’è chi ringrazia, forse ironicamente, le scelte fatte da Renzi sui fondi di pensione complementare. Come ogni kermesse che si rispetti, poi, c’è anche qualche critica per l’organizzazione: "La formazione dei tavoli segreta - si legge di un post it - all’ultimo momento è un segnale tutt’altro che inclusivo.

Delusione".

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