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L'esperto schiaffeggia Renzi: "Ecco perché sbaglia strategia"

Massimo Bordignon, professore dell’Università Cattolica, bacchetta Matteo Renzi: “ha sbagliato strategie su banche e Unione Europea. Per questo l’Italia è il vaso di coccio tra i vasi di ferro”

L'esperto schiaffeggia Renzi: "Ecco perché sbaglia strategia"

Poche scuse e molte colpe. Il governo Renzi naviga a vista nel mare in tempesta dei mercati globali e di un’Europa incapace di trovare la via d’uscita dal tunnel della crisi. L’incertezza che si respira è enorme, dalla crisi delle banche europee a quelle americane. Dal rallentamento cinese all’instabile equilibrio in Medio Oriente. E in tutto questo, dice Massimo Bordignon, professore dell’Università Cattolica, Matteo Renzi ha “sbagliato strategie su banche e Unione Europea”. Per questo l’Italia è “il vaso di coccio tra i vasi di ferro”. “Ai soliti problemi, bassa crescita e alto debito pubblico - dice il professore, intervistato dal Resto del Carlino - si aggiunge il fattore banche: sottovalutato in passato e affrontato, ora, in modo poco chiaro”.

L’instabilità, ovviamente, non è solo colpa del Belpaese. Molto dipende dalle mosse della Fed e della Bce: “Non siamo in una crisi come quella del 2011 - aggiunge Bordignon - ma la possibilità esiste”. Possibilità che il governo guidato dall’ex sindaco di Firenze non sta contrastando al meglio. Il premier ha scelto male le strategie da mettere in campo. “Se al tema delle sofferenze si aggiungono le proposte tedesche, per noi distruttive, come quella di introdurre una rischiosità sui titoli - dice l’esperto - l’instabilità aumenta. È un problema che va risolto a livello europeo, serve una capacità di trovare consensi e alleanze che finora è mancata: lo scontro duro porta qualche voto all’interno ma, poi, come strategia non paga”. Senza contare che l’obiettivo di crescita del 1,6% per il 2016 sembra ormai irraggiungibile. “Nel 2015 faremo probabilmente lo 0,7%, un cambio di rotta ma non c’è da rallegrarsi”.

La lotta tra Renzi e l’Europa, come detto prima, è dannosa. E potrebbe portare Bruxelles a varare un “avvertimento” nei confronti dell’Italia, “costringendoci a rientrare in maniera più massiccia”. Un duro colpo all’economia del Paese e, soprattutto, alla credibilità dell’Italia di fronte alle istituzioni europee. L’economia italiana è in affanno.

Secondo Bordignon, poi, uno dei motivi per cui “il cavallo non beve” è da cercare nella gestione della stabilità del sistema bancario. “L’Italia si comporta in modo semplicistico - dice il professore - avremmo dovuto ristrutturarle prima. Tutt’ora non si capisce bene cosa succede, se la garanzia pubblica a prezzi du mercato sulle sofferenze bancarie funzionerà. Ci sono delle procedure eccezionali che si possono invocare in Europa, previste nelle regole Ue, per usare gli aiuti di Stato, come nel caso di rischi sistemici: bisognerebbe pensarci”. Ma Renzi non ha la credibilità per presentare proposte a Bruxelles, pensa piuttosto a litigare.

“Più che chiedere flessibilità - conclude Bordignon - bisognerebbe fare una proposta per l’Europa: altrimenti i Paesi del Nord ci vedono come quelli che firmano tutto e poi si tirano indietro”.

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