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L'Europa promette ancora: aiuti per fermare i clandestini

Il vertice dei 28 a Malta adotta una dichiarazione di sostegno alla Libia, non sarà più la base dei trafficanti

L'Europa promette ancora: aiuti per fermare i clandestini

L'emergenza immigrazione è stata al centro del vertice informale europeo tenutosi a La Valletta, dove i leader Ue hanno concordato un piano d'azione che tiene conto delle caratteristiche di urgenza che l'enorme pressione migratoria dall'Africa e dal Medio Oriente ha ormai assunto a carico dell'Europa.

Un'articolata «Dichiarazione di Malta» sottoscritta dai leader dei Ventotto mette in evidenza la volontà di arginare i flussi illegali verso l'Unione Europea, che da quando è stata sbarrata la cosiddetta via balcanica passano quasi esclusivamente per l'Italia con partenza dalle coste libiche (solo nel 2016 nel nostro Paese si sono contati 181mila arrivi, il 90% dei quali provenienti dalla Libia).

Intenzione dichiarata dei leader europei è quindi quella di garantire finalmente un efficace controllo della frontiera esterna dell'Ue affrontando il nodo del colossale business dei trafficanti di uomini.

L'Europa identifica nella Libia, con cui il governo italiano ha appena stipulato un accordo dedicato alla gestione dell'immigrazione, il partner cardine per conseguire l'obiettivo del controllo dei confini e s'impegna a sostenere l'Italia nel suo lavoro per attuare l'intesa con Tripoli. Viene sottolineata l'importanza degli sforzi comuni per ottenere una stabilizzazione politica della Libia, che da anni si trova invece in una situazione caotica che favorisce le attività dei trafficanti.

Un capitolo della dichiarazione maltese è dedicato alle risorse economiche messe a disposizione a questo fine dall'Ue. Nel testo si parla di 200 milioni di euro da spendere nel 2017 in progetti relativi all'immigrazione in Libia (la cui capacità di accoglienza si cercherà di migliorare anche nel senso della qualità), da aggiungersi ai 31 miliardi già disponibili per un piano di aiuto allo sviluppo dell'Africa: in sostanza, denaro per aiutare gli africani a casa loro cercando di scoraggiare l'esodo verso l'Europa. Allo stesso tempo, però, si parla di aiuti all'Organizzazione internazionale per le migrazioni (Oim) per favorire i rimpatri volontari.

Il paragrafo finale della Dichiarazione di Malta sull'immigrazione è un impegno ad agire «con determinazione e rapidamente», considerando l'ormai prossimo arrivo della bella stagione, durante la quale il numero di partenze dalla Libia verso Lampedusa e la Sicilia s'impenna. Nelle prossime riunioni di marzo e di giugno del Consiglio europeo verranno esaminati i risultati ottenuti.

Entrando più nel dettaglio, va precisato che i Ventotto si sono impegnati a rafforzare la Guardia costiera libica, formandola e fornendole adeguate attrezzature, ma anche ad aiutare Tripoli a gestire - in collaborazione con i Paesi vicini - le proprie frontiere terrestri, sottoposte a una continua pressione migratoria che deve essere arginata.

Il premier Gentiloni ha sottolineato l'importanza dell'impegno assunto dall'Europa, che a suo avviso indica una svolta decisiva. «Miracoli non se ne fanno - ha detto ai giornalisti a La Valletta - ma la riduzione dei migranti illegali è un obiettivo al quale stiamo lavorando». Per Gentiloni «se riusciamo a ridurre il numero e a gestirlo diamo una risposta alla nostra opinione pubblica, consentiamo il progresso di flussi di migrazione legali ed evitiamo tragedie».

Tre risultati in un colpo solo, obiettivo ambizioso.

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