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L'ex consigliere comunista fermato da una condanna

RomaLa banda di Salvatore Buzzi l'avrebbe voluto fra i suoi. In un'intercettazione dei carabinieri il presidente della coop «29 giugno» si propone di contattarlo per non fargli mollare l'occupazione abusiva di uno stabile sulla via Tuscolana. Era il luglio 2014. Alla cricca guidata dall'ex socio di Massimo Carminati, facevano comodo le occupazioni con la «k», quelle del movimento per il diritto all'abitare, tanto che in un'altra occasione, nel novembre del 2014, intercettati nella sede della cooperativa, si offrono anche di aiutarlo economicamente, visti i suoi problemi economici e di salute. Tarzan declina, ma i rapporti paiono cordiali, anche se lui ora si dice vittima di Mafia capitale.

Andrea Alzetta detto «Tarzan», 47 anni, militante di Action, ex consigliere comunale della capitale, maestro di arti marziali e, soprattutto, famoso per le sue scalate tra un balcone e un altro, non crede siano possibili speculazioni su un edificio occupato. Sarà, eppure lo scenario cui fanno riferimento gli inquirenti è inquietante. Alzetta, di mestiere tutor in una cooperativa formata da ex detenuti e insegnante di full contact al centro sociale «Corto Circuito», viene eletto per due volte nel consiglio comunale capitolino nonostante abbia decine di denunce per occupazione abusiva, violazione di domicilio, invasione e devastazione di edificio, blocco stradale e resistenza a pubblico ufficiale. La prima candidatura nel 2008 con «la Sinistra-Arcobaleno». Alle comunali del 2013 è nella liste di Sel: con 1700 preferenze è il quarto degli eletti. Ma poco dopo, in base alla legge Severino, la sua posizione viene dichiarata «non proclamabile» per «incandidabilità accertata» a causa di una condanna risalente al 1996. I fatti risalgono al 1990, quando Tarzan partecipa agli scontri nel centro di Roma durante una manifestazione dopo la strage di Al Aqsa. Il Tar respinge il suo ricorso.

La sentenza lo dichiara fuori dal consiglio.

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