Cronache

Via libera alla rottamazione per altre 400mila cartelle

Approvato il decreto fiscale che estende la sanatoria Confermata la stretta sull'Iva. Altri fondi per Alitalia

Via libera alla rottamazione per altre 400mila cartelle

Cartelle rottamate, Iva anticipata, soldi da lotterie e gratta e vinci. Ma anche altri 300 milioni per Alitalia. Ieri mattina il Consiglio dei ministri ha approvato il decreto collegato alla legge di Bilancio, ma nel provvedimento ci sono solo alcuni delle misure fiscali attese. C'è la proroga della rottamazione delle cartelle e, purtroppo per tanti fornitori di società statali e non, anche lo split payment. Misura in continua espansione, a scapito della liquidità di imprese e professionisti.

Di rilevante è spuntata una norma anti scalate e la disciplina della goldenpower. Poi Finanziamenti per Ilva e Alitalia e l'Istituzione di un fondo per le imprese meridionali. Insomma è spuntata una specie di mini finanziaria alla vigilia della legge di bilancio vera e propria che, stando a fonti del dicastero dell'Economia e di Palazzo Chigi, sarà approvata lunedì da un consiglio dei ministri ad hoc.

Il cardine del provvedimento restano le misure fiscali per fare cassa e raccogliere i 5,1 miliardi necessari a fare quadrare i conti della manovra autunnale.

La parte del leone la farà la proroga della rottamazione della cartelle. In sintesi, viene consentito al debitore che non ha pagato le rate scadute a luglio e a settembre 2017 di pagare entro novembre. Poi si allunga la possibilità di rottamare i ruoli oltre il dicembre 2016 della prima versione, fino al 30 settembre 2017 in un massimo di cinque rate.

Fino a ieri pomeriggio sembravano escluse le norme che riguardano lo split payment, ma il comunicato finale di palazzo Chigi ha confermato che il versamento Iva anticipato verrà allargato a tutte le imprese legate in qualche modo alla Pubblica amministrazione. Ufficialmente si tratta di una misura anti evasione. In realtà, è un modo per fare cassa e drenare liquidità di imprese e professionisti che hanno tra i clienti enti pubblici, anche locali, e società quotate.

Misure necessarie alla legge di Bilancio. Il decreto approvato ieri è infatti un modo per blindare le coperture e dare alla prossima manovra una base solida.

A questo proposito nel decreto fiscale c'è anche un anticipo della sterilizzazione degli aumenti dell'Iva previsti per il 2018. Solo un miliardo dei 15,7 necessari. Per fugare ogni dubbio, il governo ha precisato che l'aumento dell'imposta sui beni e servizi nel 2018 sarà «completamente neutralizzato con le misure che saranno adottate con la legge di bilancio».

Colpisce il fatto che nelle bozze del provvedimento ci fosse anche un articolo dedicato alla «compensazione di minori entrate della voluntary disclosure». Il rientro dei capitali dall'estero ha dato molto meno del previsto (meno di 800 milioni rispetto agli 1,6 miliardi previsti) e il buco deve essere ancora coperto.

Ma nel decreto fiscale spuntano a sorpresa anche dei provvedimenti di spesa. C'è un aumento del fondo per Alitalia per 300 milioni di euro, in attesa che finiscano le procedure di cessione. In arrivo anche una «rimodulazione» del contratto di programma a favore delle Ferrovie dello stato. Poi un aiuto alle grandi imprese in crisi, con uno stanziamento per favorire la «continuazione delle attività produttive e del mantenimento dei livelli occupazionali». Il fondo garanzia per le piccole e medie imprese viene incrementato per 300 milioni. Poi il finanziamento del Fondo occupazione, assunzioni nel comparto sicurezza, norme per la Croce rossa e un credito di imposta per imprese e lavoratori autonomi che facciano campagne pubblicitarie su quotidiani, periodici, radio e Tv locali.

La copertura di queste misure, almeno nella bozza, viene trovata con misure sui giochi, come l'estensione della concessione per il Gratta e vinci. Poi limature all'extra gettito da canone Rai, parte dei proventi delle aste per le quote di emissioni di Co2

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