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Liguria, Cofferati battuto ma è già polemica brogli

L'eurodeputato è stato sconfitto alle primarie dall'assessore Paita che esulta: "Saranno anni rock". Scoppia il caso di decine di cinesi e marocchini pagati per andare al voto

Liguria, Cofferati battuto ma è già polemica brogli

Colpo di scena. Raffaella Paita, assessore regionale alle Infrastrutture e Protezione Civile, ha vinto le primarie del Pd in Liguria sconfiggendo i suoi due avversari: l'europarlamentare (ex sindaco di Bologna ed ex segretario Cgil) Sergio Cofferati (dato come favorito) e Massimiliano Tovo, segretario regionale del Centro Democratico. La vittoria di Paita è stata determinata dalle vittorie schiaccianti ottenute nelle province di Imperia, Savona e La Spezia. A scrutinio ancora in corso i sostenitori di Paita hanno applaudito per festeggiare la vittoria della loro candidata nella sede del Pd dove era in corso la raccolta dei dati delle primarie del centrosinistra in Liguria per la scelta del candidato alla presidenza della Regione. I dati ufficiosi danno Paita in vantaggio di circa 4mila voti su Cofferati. «Ho vinto in 3 Province su 4 con uno scarto enorme, adesso lavorerò per l'unità del Pd e per affrontare al meglio la sfida delle regionali, saranno anni rock», ha commentato a caldo ieri sera tardi la Paita. A parte Genova e provincia, «la vittoria è schiacciante in tutta la regione. Genova rimane la roccaforte un po' meno rock», ha detto Simone Regazzoni, portavoce di Paita. Regazzoni ha ribadito «l'impegno a lavorare tutti insieme», sottolineando anche che «la grande affluenza alle urne ha dato ragione a chi in questi mesi ha sostenuto strenuamente la necessità che il Pd restasse aperto al proprio popolo». Paita ha seguito lo spoglio nella sua città, La Spezia, e in tarda serata si è recata alla sede Pd di Genova.

Una votazione contraddistinta però da molte polemiche. Cinesi, magrebini, rom e italiani senza documenti facevano parte, infatti, degli oltre 42mila votanti. Primarie-patacca per il Pd ligure. A denunciare brogli proprio Cofferati già nel pomeriggio: «Gravi violazioni delle regole, inimmaginabili - accusa Cofferati -. Mi vengono segnalati numerosissimi casi di violazioni esplicite, di inquinamento in corso molto pesante, non soltanto col voto della destra ma anche con quello di intere etnie organizzate, come nel caso dei cinesi alla Spezia e dei marocchini a Ponente». E ancora a scrutinio in corso: «Non riconosco questo risultato. Aspetto il pronunciamento del Comitato di garanzia sulle segnalazioni di irregolarità e poi commenterò. Prendiamo nota di tutto e segnaleremo anche alla segreteria nazionale. È inimmaginabile quello che sta accadendo».

Una gara inquinata, taroccata, che rischia di incarognire ulteriormente la disputa tra renziani e minoranza dem, che va ben oltre la ricerca del successore di Claudio Burlando. In Liguria i candidati erano solo tre ma la lotta riguardava principalmente Cofferati, candidato della sinistra-sinistra, e la Paita, vicina a Burlando, renziana, che ha accettato l'aiuto dell'Ncd. Una ciambella di salvataggio che aveva preventivamente messo sul «chi va là» Cofferati ma non solo.

Il problema è che tutta la gara è stata inquinata da votanti che non ne avevano il diritto. Cinesi ai seggi di La Spezia, nordafricani in provincia di Imperia, rom a Genova. «Grande affluenza dei cinesi che non è detto votino per il Cinese», si ironizzava ieri su Twitter . I casi più eclatanti al centro Allende di La Spezia quando, in mattinata, si sono presentati al seggio decine di cinesi che fotografavano la scheda con il telefonino, con tanto di flash .

E ad Albenga dove su circa 1.500 votanti, 1.300 sono stati i voti per la Paita e solo 200 per Cofferati. Testimoni parlano di immigrati marocchini che avrebbero ricevuto i due euro per votare.

Ecco cos'è il Pd.

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