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L'impeachment non fa paura. Mattarella minacciato sul web

Il capo dello Stato amareggiato per gli attacchi grillini Gli odiatori sui social: «Deve fare la fine del fratello...»

L'impeachment non fa paura. Mattarella minacciato sul web

«Di Maio chi? Siamo sicuri che stiamo parlando della stessa persona? Ieri era seduto qui, nello studio, con le ginocchia unite, tutto moine e sorrisi istituzionali: vede presidente, vorrei garbatamente spiegarle presidente, ma certo presidente, i miei ossequi presidente». Ora invece il leader di M5s è tornato capo grillino e si prepara a chiedere l'impeachment: «Faremo in modo che alle prossime elezioni non ci sia lo stesso capo dello Stato». Ma davvero è proprio lui?

Sergio Mattarella, che pure sta in politica da tantissimi anni, è «stupito» dal veloce voltafaccia di Luigi Di Maio. In queste settimane si sono visti una decina di volte e sentiti un centinaio e sempre, raccontano, «i colloqui sono stati cordialissimi, con un filo di deferenza nei confronti del presidente». Perciò, il giorno dopo la rottura, c'è «sorpresa», non tanto per le polemiche, quanto per «la violenza scomposta» degli attacchi personali.

L'impeachment richiesto a gran voce da grillini e Giorgia Meloni invece non preoccupa neanche un po'. Il Colle pensa che non ci sia assolutamente materia per un ricorso. Del resto come si può pensare che Mattarella, professore di diritto costituzionale ed ex membro della Consulta, assistito al Quirinale nei suoi atti ufficiali da uno stuolo di giuristi di vaglia, possa aver fatto un passo falso sulle sue prerogative? Resta quindi la «stravaganza» dei Cinque stelle che adesso vogliono mettere sotto accusa il segretario generale Ugo Zampetti, cioè proprio il consigliere presidenziale che più si è speso per la normalizzazione del Movimento e il suo ingresso a Palazzo Chigi. Ma la «barzelletta» giuridica» può diventare un ottimo argomento della campagna populista.

«Non l'ho fatto a cuor leggero», così l'altra sera il capo dello Stato ha spiegato la sua scelta che ha messo a nudo il crac del sistema. Le reazioni erano previste, infatti l'onda lunga è appena cominciata. L'hashtag iostoconmattarella ha superato in poche ore le 80mila firme, il centralino del Quirinale è intasato dalle telefonate di solidarietà dei cittadini, il sito è bloccato. Però le proteste sono forse anche più numerose: dai sindaci che tolgono la sua foto negli uffici, alle accuse di golpe, ai Cinque stelle che vogliono organizzare il 2 giugno, festa della Repubblica, una marcia su Roma che preoccupa il presidente. Poi, le minacce di morte in rete, su cui la Polizia indaga. Ce n'è una sul web che lo ha davvero amareggiato. «Dovremmo fargli fare la stessa fine di quel ... del fratello»: e cioè Piersanti Mattarella, ucciso dalla mafia.

Il capo dello Stato è «compito», però anche «sereno e determinato», convinto di aver fatto quanto la situazione richiedeva. Adesso tocca a Carlo Cottarelli. Tempi rapidi: oggi il ritorno dell'incaricato sul Colle con la lista, un paio di giorni per il giuramento e il fine settimana per il passaggio parlamentare, il cui esito appare scontato. Senza uno tra Lega e M5s non ci sono i numeri, Forza Italia voterà contro e ora pure il Pd si sta defilando. L'economista «mani di forbice» si insedierà comunque a Palazzo Chigi al posto di Paolo Gentiloni e accompagnerà il Paese alle urne. Quando? La data più probabile è ottobre.

Nel frattempo, anche se a capo di un governo elettorale, Cottarelli avrà un bel po' di cose da fare oltre all'ordinaria amministrazione. A cominciare dai vertici internazionali: il G7 canadese dell'8 e 9 giugno, il Consiglio europeo del 27 e 28 in cui si parlerà di migrazioni e bilancio, il summit della Nato a Bruxelles il 12 luglio.

E subito dopo questa girandola, Mattarella scioglierà le Camere e rimanderà l'Italia al voto.

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