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Quella linea moderata che guarda all'Europa

La strategia anti populista del Cavaliere svelata da Confalonieri in un'intervista al Foglio

Quella linea moderata che guarda all'Europa

Roma - «Berlusconi ha vinto». Il colpo di teatro romano, con Alfio Marchini candidato ufficiale di Forza Itala, non si è ancora consumato, quando esce l'analisi-intervista sul Foglio. Un colloquio con Fedele Confalonieri sui «nuovi disegni geometrici dell'Italia berlusconiana» che è un bilancio di lungo termine delle strategie del Cavaliere in politica, nell'azienda e - un po' ai margini - nel calcio. Affresco precedente al ritiro di Bertolaso dalla corsa a sindaco di Roma, che però calza a pennello con l'ultima mossa di Silvio Berlusconi.

In un colloquio con Salvatore Merlo, Confalonieri spiega che negli anni il Cavaliere si è imposto nonostante un contesto politico e culturale come minimo poco favorevole.

«Berlusconi - riporta il Foglio in edicola ieri - è stato trattato da bauscia e da ganassa, da ribaldo e da ignorante, da paria e da infrequentabile e invece guardatevi intorno, guardate l'Italia, la sua cultura, i suoi tic, il suo costume: lui ha lasciato il marchio in questo Paese. Berlusconi ha vinto».

C'è lo stile renziano che deve molto all'ex premier - elenca il Foglio - ci sono le ultime mosse che lasciano intuire le strategie per il futuro delle aziende. L'alleanza tra Bollorè e Mediaset, «un'operazione che dimostra quanto Pier Silvio sia bravo»; l'acquisizione di Rizzoli «il capolavoro di Marina».

Giudizio sospeso sul Milan («vederemo presto»). Confalonieri sembra esprimere qualche dubbio sulle scelte che riguardano Forza Italia «forse l'unica cosa sulla quale le idee sono meno chiare». Ma solo perché il quadro politico è poco chiaro.

Confalonieri «con quel suo modo garbatamente indiretto, sospeso tra il dire e il non dire», scrive Merlo, sembra dare un idea del futuro prossimo. Che poi, sia pure limitatamente alle elezioni amministrative romane, si è realizzato.

Il manager dice che è «preoccupante quello che succede in Europa. Guardi l'Austria in questi giorni, il ritorno dei confini, gli sguardi ostili. Se si sbaracca l'Europa è un disastro. A volte la burocrazia un po' ottusa di Bruxelles rompe le scatole, è incomprensibile, sbaglia. Ma fuori dall'Europa unita non c'è niente, solo il ritorno alla politica delle cannoniere. Dio ce ne scampi».

Un monito che sembra rivolto a Matteo Salvini e Giorgia Meloni, rappresentanti in Italia degli anti euro. Mentre il quotidiano usciva in edicola, la svolta a sorpresa che ha portato Forza Italia a sostenere Marchini a Roma e non Meloni.

Poi la soddisfazione di Antonio Tajani, esponente di Forza Italia europeista convinto e vicepresidente dell'Europarlamento.

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