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L'Isis ha pronta una «bomba sporca» La strategia del terrore passa da twitter

Il Califfato ha una bomba «sporca», che esplodendo spargerebbe radiazioni mortali e l'avrebbe fatta arrivare in Europa. Parola di Muslim al Britani, un bombarolo dello Stato islamico, che lo rivela via twitter . Propaganda del terrore o minaccia reale in vista del Natale, l'annuncio non va sottovalutato. «Un congegno radioattivo è entrato da qualche parte in Europa» twitta l'8 dicembre al Britani, nome di battaglia di un terrorista che ha vissuto in Inghilterra. A fine novembre sempre lui aveva informato i seguaci della guerra santa che «lo Stato islamico ha una bomba sporca. Abbiamo trovato del materiale radioattivo all'università di Mosul».

Quando i miliziani jihadisti hanno conquistato la seconda città dell'Irak si sono impossessati di 40 chilogrammi di uranio stoccato in una facoltà per esperimenti scientifici. Al Britani è uno specialista nel confezionare ordigni. Una bomba sporca è costituita da un nucleo di esplosivo convenzionale circondato da uno strato più o meno denso di uranio non in grado di innescare un'esplosione atomica, ma capace di contaminare con il fall-out una vasta area. I terroristi hanno discusso l'utilizzo dell'ordigno a Londra definendo l'attentato «distruttivo».

Forse si tratta solo di propaganda del terrore, ma in luglio il governo iracheno aveva informato le Nazioni Unite dell'uranio dell'università di Mosul finito nella mani del Califfo. Mohamed Ali Alhakim, ambasciatore di Baghdad al palazzo di Vetro, ha scritto al segretario generale che «il materiale nucleare (...) può servire con l'aiuto di esperti, in combinazione con altri elementi, a compiere atti terroristici». L'uranio di Mosul, secondo l'ambasciatore, è adatto «alla confezione di armi di distruzioni di massa». Una bomba «radiologica», che se scoppiasse in una grande piazza europea o nella metropolitana di qualche capitale occidentale provocherebbe un massacro ed un'ondata di terrore senza precedenti. Non a caso gli Stati Uniti hanno firmato un accordo con il governo iracheno, in settembre, per combattere il contrabbando di materiale nucleare e fornire apparecchiature sofisticate per individuare componenti radioattivi.

L'unico test ufficiale con una bomba sporca è avvenuto proprio in Irak nel 1987, ma poi il programma è stato abbandonato. Nel 2003, l' intelligence britannica trovò dei documenti ad Herat, in Afghanistan, che dimostravano come Al Qaida aveva confezionato una piccola bomba sporca. Nel dicembre di quell'anno i servizi Usa temevano che i terroristi avrebbero cercato di far esplodere l'ordigno sul suolo americano in occasione dei festeggiamenti per il nuovo anno. Squadre speciali in borghese con strumenti che registrano la radioattività furono disseminate in cinque grandi città. La bomba sporca di Al Qaida non scoppiò mai. Però sulla nuova minaccia dello Stato Islamico, Michael Rubin, ex consigliere del Pentagono non ha dubbi: «Forse al Britani sta mentendo, e forse no. Ma per l'antiterrorismo occidentale sarebbe sciocco pensare che non possa accadere».

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