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L'Isis nella Capitale non è una barzelletta

Faremmo malissimo a non prendere con la massima serietà la minaccia dello Stato islamico

L'Isis nella Capitale non è una barzelletta

Ma sì, fa anche bene irridere con delle vignette sugli ostacoli, legati al traffico sulla Salerno-Reggio Calabria o sulla Pontina, che incontrerebbero i terroristi islamici dell'Isis nella loro conquista di Roma avanzando da Sud. Ma faremmo malissimo a non prendere con la massima serietà questa minaccia dato che a proferirla è stato niente che di meno dello stesso Maometto, confortato da Allah. A conferma che la conquista di Roma è pari ad un atto di fede, ricordiamoci che gli islamici hanno di fatto già ben due volte, prima nell'830 e poi nella notte tra il 24 e il 25 agosto dell'846 saccheggiato la Basilica di San Pietro e la Basilica di San Paolo. Nella rivista dell'Isis, Dabiq (cittadina nel nord della Siria dove secondo l'escatologia islamica si consumerà la «Crociata finale» che si concluderà con la «Malhmat al Kubra», la «Suprema vittoria» sui cristiani), si specifica che per «Roma» s'intendono tutti i cristiani d'Europa e del Medio Oriente prima dell'islamizzazione della sponda orientale e meridionale del Mediterraneo. Il teologo dell'Isis, Shaykh Abu Muhammad al-Adnani ash-Shami, ha scritto: «O soldati dello Stato Islamico, siate pronti per la battaglia finale contro i crociati. Con la volontà di Allah li annienteremo. Conquisteremo Roma, spezzeremo le croci, ridurremo in schiavitù i bambini e le donne cristiane e saranno venduti nel mercato degli schiavi. Allah ci concederà la vittoria». La certezza assoluta della conquista di Roma poggia su un detto attributo a Maometto che recita: «Mentre eravamo da Abdullah Ibn As qualcuno chiese quale delle due città sarebbe stata aperta per prima, Costantinopoli o Roma. Abdullah si fece portare un baule, ne trasse un libro e lesse: Stavamo scrivendo vicino all'Inviato di Dio (pace e benedizioni su di lui) quando uno chiese quale delle due città sarebbe stata aperta per prima, Costantinopoli o Roma. L'inviato di Dio (pace e benedizioni su di lui) rispose: la città di Eraclio (imperatore di Bisanzio, 610-641) sarà aperta per prima, cioè Costantinopoli». Questo detto, riferito dall'imam Ahmad ibn Hanbal, fondatore della scuola giuridica islamica sunnita più conservatrice (780 - 855), è giudicato «sahih», autentico, dalla tradizione islamica, noto e tramandato dagli «ulema», i sapienti, come Hadith Fath Al Rum, il «Detto della conquista di Roma».

Personaggio chiave nella rivitalizzazione e legittimazione del «Detto sulla conquista di Roma» è il predicatore islamico Youssef al Qaradawi, leader spirituale e giuridico dei Fratelli Musulmani in Europa, che spiegò in un sermone dalla televisione Al Jazeera il 24 gennaio 1999: «Costantinopoli è stata conquistata, e la seconda parte della profezia rimane, cioè la conquista di Roma. In Europa l'islam è entrato due volte e lo ha lasciato ... Forse la prossima conquista, ad Allah piacendo, sarà per mezzo della predicazione e ideologia. La conquista che non deve essere necessariamente con la spada». Il 30 novembre 2000 al Qaradawi ha aggiunto: «Conquistare Roma significa che l'islam tornerà in Europa. L'Europa capirà che soffre di cultura materialistica, e cercherà un'alternativa, il messaggio dell'islam, il messaggio del muezzin che dà la religione, ma che non nega questo mondo, che la porta verso il cielo, ma non la sradica dalla Terra. Allah piacendo gli europei si convertiranno all'islam. Allora saranno essi stessi a diffondere l'islam nel mondo, più di quello che è stato fatto nel passato. Questa è la capacità interiore di Allah». Ed è Allah stesso, nella Sura del Corano intitolata significativamente «I Romani», che rassicura Maometto della vittoria: «Sopporta dunque con pazienza. La promessa di Allah è veritiera» (30, 60). Ecco perché dobbiamo prendere con la massima serietà la minaccia di conquistare Roma. Il fatto che avverrà tramite i tagliagole dell'Isis o i taglialingue dei Fratelli Musulmani per loro è un dettaglio.

Li divide la tattica ma li unisce l'obiettivo di sottometterci all'islam. Svegliamoci!

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