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Lite sul biotestamento Pd Salvini: "Pensiamo ai vivi"

Renzi prova a corteggiare la sinistra coi diritti civili Il leader leghista assalito dai dem: rispetti i malati

Lite sul biotestamento Pd Salvini: "Pensiamo ai vivi"

Roma Il tempo stringe. Soprattutto quello necessario per varare le ultime due leggi care alla sinistra, ius soli e biotestamento, prima dello scioglimento delle Camere, probabilmente a gennaio. E dopo lo slittamento della riunione dei capigruppo in Senato, che ieri avrebbero dovuto decidere la calendarizzazione dei provvedimenti da portare in aula al termine della discussione della manovra, si fa sempre più concreta la possibilità che i dem decidano di sacrificare la legge sulla cittadinanza agli stranieri, che passerebbe esclusivamente con la fiducia, per mandare avanti quella sul fine vita. Il solo tornare a parlarne riaccende la polemica, soprattutto dopo l'uscita di Matteo Salvini: «Più che del fine vita io mi occupo della vita», dice il leader della Lega.

Negli uffici Pd del Senato si lavora per cercare di portare a casa almeno una delle due leggi bandiera, la meno pericolosa in campagna elettorale, possibilmente senza ricorrere alla fiducia. E per il biotestamento non sarebbe impossibile perché con il Pd e Sinistra italiana sono pronti a votare i Cinque Stelle, Ala ed Mdp. La maggioranza, dunque, c'è. La questione, tutt'al più, sarebbe quella di ricorrere al «canguro» per tagliare gran parte degli emendamenti evitando estenuanti votazioni. Per il momento si tratta solo di indiscrezioni, anche se sempre più insistenti, mentre il ministro delle Infrastrutture, Graziano Delrio, esclude parlando a Radio Capital la possibilità che si decida di spingere da una sola parte: «Il biotestamento e ius soli sono due leggi che abbiamo nel cuore e non abbiamo dubbi che vadano perseguite entrambe». Le vorrebbero tutte e due non solo i dem, tra cui Matteo Orfini e Maurizio Martina, ma anche Mdp. Pierluigi Bersani si dice pronto a votare il biotestamento, ribadendo però che ci sono i tempi per approvare anche lo ius soli. Eppure, secondo il tam tam parlamentare, il Pd starebbe valutando di non rischiare con una legge che la maggioranza degli italiani non gradisce e di spingere sul biotestamento, meno indigesta. Decisione difficile per Matteo Renzi, in vista di un'alleanza con i radicali, che il biotestamento lo vorrebbero approvare insieme allo ius soli. È stretto tra due fuochi, il segretario Pd: se sceglierà di mettere in calendario il testo sul fine vita perderà Ap e i cattolici, al contrario sarebbe la sinistra a ribellarsi. Ed è ugualmente sulla graticola sulla cittadinanza agli stranieri.

L'ipotesi di un rush finale per arrivare ad una legge sul fine vita riaccende lo scontro politico. Ma se il forzista Renato Brunetta si scaglia contro l'ipotesi del canguro, è la Lega a surriscaldare gli animi con la provocazione di Salvini: «A me piacerebbe che questo Parlamento si occupasse degli italiani che stanno vivendo. Quindi più che di una buona morte, su cui ragioneremo, di una buona vita. Che a milioni di italiani purtroppo non è garantita». Gli risponde la dem Deborah Seracchiani: «Rispetti le sofferenze dei malati». «Parole brutali», per Giuseppina Maturani, vice presidente del gruppo Pd al Senato.

Anche Alessandro Di Battista, M5s, interviene: «Il biotestamento serve ai vivi».

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