Cronache

Litiga con il marito e fugge con il figlio Lui si spara alla testa

La donna era terrorizzata dall'uomo che più di una volta l'aveva aggredita

Litiga con il marito e fugge con il figlio Lui si spara alla testa

A San Michele delle Badesse sembra un normale sabato sera. Ma qui in via Desman, poco prima del cavalcavia che conduce alla Strada del Santo, tra Castelfranco Veneto e Padova, in questa villetta, questa mattina un padre di famiglia si è ammazzato.

Si è tolto la vita. L'ha fatta finita. Si è sparato un colpo di pistola alla nuca dopo aver litigato con la moglie. Forse non ha retto alla disperazione. Forse non ha retto alla pericolosità della follia. O forse non ha retto ai sensi di colpa dato che prima di ammazzarsi aveva percosso la moglie, una donna padovana di quarant'anni. I due insieme avevano un bambino di soli quattro anni. E non era la prima volta che maltrattava la moglie.

Già più volte l'aveva percossa, ma lei non lo aveva mai denunciato. Entriamo nel Sali e Tabacchi - Bar del paese.

San Michele delle Badesse è una piccola frazione in provincia di Padova, del comune di Borgoricco. E sempre nel padovano un mese fa un altro giovane si è impiccato. «Cosa sta succedendo alla gente», ci dice una cliente, con gli occhi sbarrati, non appena entriamo. La commessa ci guarda come a dire: non c'è niente di che stupirsi. «È accaduto qui - ci dice - poco più avanti, ma non ricordo chi sia. Dicono anche venisse qui ma non ricordo». La gente tiene il massimo pudore. Alcuni preferiscono anche non parlarne.

In questo paesello di campagna fanno paura queste devastanti tragedie familiari. E colpiscono di più soprattutto se a morire, se a cedere alla follia sono gli italiani. «Italiano eh!», ti dicono le persone non appena chiedi se conoscessero l'uomo. Lui infatti, italiano, classe 1972, faceva l'impiegato.

Ieri mattina, fra le otto e mezza e le nove, quello che doveva essere l'inizio di un bel week end, si è trasformato in tragedia. Lui non ha più retto e la lite è stata furiosa. Un alterco molto violento dicono gli investigatori. L'ha percossa. Lei ha avuto paura, ha preso il bimbo e si è rifugiata a casa dei vicini, portando con sè il bambino per proteggerlo e tenendolo in braccio. Era spaventata da quell'ennesima dimostrazione di violenza del marito. Lui nel frattempo ha preso l'arma, una pistola regolarmente detenuta e si è sparato.

A trovare il corpo è stato un vicino che era appena andato a controllare e a tentare di convincere il quarantasettenne a calmarsi. Ma quando è arrivato era troppo tardi. L'uomo si era già sparato. Il corpo era lì senza vita. I carabinieri, chiamati dai vicini su indicazione della donna, sono arrivati nel giro di breve a sirene spiegate.

Sul caso indagano i militari dell'Arma della stazione dì Campodarsego, coordinati dalla compagnia di Cittadella (Padova). Ieri sera stavano facendo ancora accertamenti e ascoltando i vari testimoni. Nemmeno a messa, quella del sabato sera, la gente vuole parlarne. Alcuni non sanno nemmeno chi sia, altri bisbigliano e si chiedono come sia potuto accadere. «C'è sempre più gente che si ammazza», ci dice una donna. «Io non so chi sia», aggiunge qualche altro. «Sembrava stesse bene» dice chi lo conosceva. E infatti anche gli investigatori dicono che non c'erano mai stati segnali che potessero far pensare a un gesto simile. Il parroco ieri sera a messa, quella settimanale, non ne ha fatto menzione. Ha detto solo una cosa alla fine della cerimonia: «fa che ricerchiamo sempre quei beni che ci danno la vera vita».

Beni che però quell'uomo non è riuscito a trovare.

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