Cronaca locale

Lombardia, altri arresti nella "capitale" leghista. I pm scuotono le urne

Nel mirino dei giudici il sindaco e 2 assessori di Legnano, la città di Alberto da Giussano

Lombardia, altri arresti nella "capitale" leghista. I pm scuotono le urne

Manette e misure cautelari al Comune di Legnano, non lontano da Milano. Ieri la Guardia di finanza, su disposizione del gip di Busto Arsizio Piera Bossi, ha arrestato il sindaco leghista Gianbattista Fratus, il vicesindaco e assessore al Bilancio Maurizio Cozzi e l'assessore alle Opere pubbliche Chiara Lazzarini, nominata a febbraio. Fratus e Lazzarini sono ai domiciliari, Cozzi in carcere. Il Comune è stato commissariato dal prefetto Renato Saccone che ha anche sospeso i tre arrestati dalle cariche.

In tutto gli indagati dell'operazione «Piazza pulita» sono 11. Le accuse della Procura di Busto sono, a vario titolo, di turbata libertà degli incanti e turbata libertà del procedimento di scelta del contraente. Per aver pilotato in tre occasioni le gare pubbliche per la nomina di altrettanti funzionari del Comune e di municipalizzate. Il solo Fratus risponde anche di corruzione elettorale, ma per quest'ultimo reato non è stata richiesta la misura cautelare. L'inchiesta è nata nell'ottobre del 2017 da una serie di esposti, di cui uno dello stesso sindaco, su presunte irregolarità nella gestione della municipalizzata Amga. I fatti contestati vanno dal giugno del 2017 al marzo del 2019. Scrive il gip nell'ordinanza che l'amministrazione del Comune era «ispirata alla collocazione nei vari settori (...) di soggetti, amici e/o conoscenti, comunque persone gradite e in ogni caso manovrabili in quanto asservite alle loro direttive, e verosimilmente riconoscenti in futuro della scelta operata, attraverso spregiudicate manipolazioni delle procedure ad evidenza pubblica indette». I tre avrebbero messo in atto «vere e proprie selezioni parallele a quelle ufficiali». Secondo le accuse, nel primo episodio ricostruito Cozzi avrebbe con alcuni complici pilotato la gara per un incarico nella municipalizzata Euro.Pa Service srl, facendo modificare il bando per favorire l'amico commercialista Gabriele Abba. Il quale però alla fine non partecipò alla selezione. Fratus, Cozzi e Lazzarini, in altri due casi, avrebbero turbato la gara per la nomina di un dirigente comunale, incarico per cui il loro candidato era incompatibile. E quella per trovare il dg di Amga. Infine il sindaco avrebbe, alle ultime elezioni amministrative, chiesto e ottenuto l'appoggio al ballottaggio del candidato Luciano Guidi. In cambio avrebbe nominato nel cda della municipalizzata Ala srl la figlia di Guidi. Nelle intercettazioni viene citato Matteo Salvini. Dice Lazzarini all'assessore Letterio Munafò, riportando le frasi del sindaco: «Prima del ballottaggio a livello regionale ho fatto un accordo con Paolo Alli, Salvini e quell'altro provinciale loro della Lega, in cui Paolo Alli e Guidi hanno detto che mi avrebbero appoggiato al ballottaggio e che io in cambio gli avrei dato un posto (alla figlia di Guidi, ndr)». Il Consiglio comunale di Legnano era in bilico da marzo a causa delle dimissioni di 13 membri su 25, fra cui tre della Lega. Intanto sul fronte dell'inchiesta milanese in cui, tra gli altri, è indagata l'eurodeputata di Fi Lara Comi, il suo legale Gian Piero Biancolella fa sapere che nello studio fornito al committente Marco Bonometti dalla società di Comi il contestato contenuto sul caffè era solo un passaggio e che la fonte, una tesi di laurea, era espressamente citata. Nessun finanziamento illecito, ma «compensi per prestazioni professionali svolte da soggetto con le competenze e la capacità per la prestazione richiesta».

Mentre su proposta del senatore Giacomo Caliendo, commissario provinciale di Fi a Varese, sono stati sospesi dal partito Alberto Bilardo, Marcello Pedroni, Alessandro Petrone, raggiunti da misure cautelari la scorsa settimana.

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