Elezioni Regionali 2018

Lombardia e Lazio alle urne: Fontana avanti, Parisi recupera

Centrodestra in vantaggio nel Nord. Nel Centro la sfida è aperta anche ai Cinque stelle. Zingaretti ora vacilla

Lombardia e Lazio alle urne: Fontana avanti, Parisi recupera

Forse non tutti ricordano l'election day, ma oggi si vota per la presidenza delle due regioni più popolose e importanti d'Italia: la Lombardia e il Lazio. Così sulla pagina Facebook di Stefano Parisi (sostenuto da Forza Italia, Lega, Fratelli d'Italia, Energie per l'Italia, Noi con l'Italia) ha fatto la sua comparsa un appello al voto letto da una giovane ragazza. Il messaggio è forte e chiaro: «Non dobbiamo lasciare che altri decidano per noi». Un tentativo di arginare l'astensionismo che ha scatenato la protesta rivolta all'Agcom dal Pd nel Lazio, perché fermasse il video. Segnali di nervosismo in una campagna elettorale dura.

C'è poi un test di intelligenza per gli elettori, non solo per quegli anziani meno attivi, ma anche per i giovani ancora inesperti oltre che disinteressati alla politica e alla fine un po' tutti, perché il rischio dell'errore è dietro l'angolo. Alle regionali si vota in modo diverso rispetto alle politiche. Se il voto disgiunto, ovvero scegliere il candidato all'uninominale di una lista o di una coalizione e il partito di un altro schieramento, è severamente vietato alle politiche, pena l'annullamento della lista, alle regionali tutto è possibile. Così saranno testate sia la forza dei candidati che la capacità dei partiti di spingere il presidente della Regione.

In Lombardia i candidati a presidente sono sette, ovvero, così come compaiono sulla scheda elettorale, Dario Violi dei 5Stelle, l'ex segretario della Cgil Onorio Rosati per Liberi e Uguali, che ha fatto lo sgambetto a Giorgio Gori (sostenuto da Italia Europa per Gori, Gori presidente, Lombardia progressista, Europa con Emma Bonino, Obiettivo Lombardia per le autonomie, Civica popolare per Gori e Pd), Angela De Rosa di Casapound, Giulio Arrighini di Grande Nord, Massimo Roberto Gatti di Sinistra per la Lombardia e Attilio Fontana (sostenuto da Forza Italia, pensionati, Fratelli d'Italia, Noi con l'Italia, Energie per l'Italia, lega e la lista civica Fontana presidente).

In Lombardia le attenzioni sono concentrate sul leghista Attilio Fontana e sul suo sfidante Giorgio Gori, Pd, mentre il candidato dei 5Stelle, Dario Violi conduce una corsa apparentemente meno rumorosa. Nel Lazio, dove il presidente della Regione uscente, Nicola Zingaretti (Pd, Insieme, +Europa, Liberi e Uguali, Lista Civica Nicola Zingaretti e Centro Solidale per Zingaretti) era in vantaggio sulla carta perché il Pd è unito al partito dei presidenti della Camera, Laura Boldrini, e del Senato, Pietro Grasso, Parisi ha acquistato una notorietà, nonostante la forza dei 5Stelle con Roberta Lombardi, l'anti Virginia Raggi, ciò che la salva un po' dalle accese polemiche che si sono accentrate sulle continue e mal gestite emergenze della capitale. Forte nel Lazio la candidatura di Sergio Pirozzi, il sindaco della terremotata Amatrice con «Io scarpone», con l'impronta dello stivale sul simbolo. Candidato fuori dagli schemi come, dalla parte diametralmente opposta, Elisabetta Carnitano di «Potere al popolo», della sinistra estrema.

Un'altra novità rumorosa è l'arrivo in Consiglio regionale di Casapound.

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