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Londra, l'Isis colpisce la metro «Era come una palla di fuoco»

Un ordigno su una carrozza affollata all'ora di punta Evitata la carneficina: 29 feriti. Sul treno erano in 850

H anno provato di nuovo a trasformare la metropolitana in una trappola per topi, come nel 2005, quando l'esplosione provocò 56 vittime. Cambiano le sigle, da Al Qaida a Isis, ma è sempre la sterminata galassia del terrore jihadista a tentare le stragi. Questa volta la fatalità, o forse una fortunata congiunzione di eventi, non ha innescato l'immancabile scia di sangue innocente, atroce firma del terrorismo del sedicente Califfato.

Ieri mattina Londra si è svegliata con un boato: una palla di fuoco ha investito una carrozza del treno della metro della linea verde «District», all'altezza della stazione di Parsons Green, in direzione di Wimbledon. Su quel treno c'erano almeno 850 persone, per altro stipate come sardine, come capita sulla metro di qualsiasi grande città del mondo nelle ore di punta. La deflagrazione ha provocato 29 feriti, per fortuna nessuno di loro versa in condizioni gravi (8 sono stati già dimessi dagli ospedali), ma ha generato terrore e un fuggi fuggi generale che avrebbe potuto creare guai peggiori. L'esplosione è avvenuta alle 8.21 (le 9.21 in Italia), in uno dei momenti di maggior traffico nel cuore sotterraneo di Londra, nell'orario di chi va a scuola o al lavoro. I miliziani dell'Isis lo sapevano bene, ma l'ordigno rudimentale preparato per compiere la strage (rinvenuto in un secchio di plastica posto nel vagone posteriore del treno) si è in parte inceppato, trasformandosi in una bomba a bassa intensità. «La carrozza è stata avvolta da un fortissimo bagliore e i vetri sono esplosi - racconta Sophie Raworth, giornalista della Bbc che si trovava proprio alla fermata di Parson Green - a quel punto è successo davvero di tutto. C'era gente che scappava urlando, passeggeri con vistose ustioni sul volto e sugli arti o che avevano perso i capelli». Altri testimoni raccontano di persone schiacciate dalla folla nel tentativo di raggiungere le scale e guadagnare l'uscita.

Il tratto in cui è avvenuto l'attentato si trova in superficie, condizione che ha evitato la carneficina. «Sono stato investito dalle persone che si precipitavano fuori dal treno - racconta il 25enne Ryan Barnett - chi inciampava e cadeva per terra veniva calpestato. Alcuni bambini mi sono venuti incontro, piangendo. Li ho abbracciati e presi per mano». La paura si è diffusa ovviamente in tutta l'area, in una zona residenziale, tra le meglio frequentate di Londra, accanto a Chelsea e affacciata su Fulham Road. «Ci siamo spaventati - racconta Mile McGree, turista australiano - e l'istinto ci ha spinti a cercare rifugio all'interno dei negozi. La polizia è intervenuta immediatamente e ci ha accompagnati nelle cantine o nei luoghi più protetti rimanendo accanto a noi».

Fin dall'inizio la pista terroristica è stata l'unica battuta dagli inquirenti. I funzionari del Comando antiterrorismo del Met (Metropolitan Police) stanno indagando dopo che ieri sera l'Isis ha rivendicato l'attacco. Al momento sarebbe stato fermato un uomo, individuato grazie alle immagini delle telecamere a circuito chiuso presenti in tutte le stazioni. Neil Basu, coordinatore nazionale per l'anti-terrorismo, ha riferito che «l'esplosione è stata frutto della detonazione di un artefatto esplosivo improvvisato. Abbiamo elementi per affermare che non è stato il gesto di un solo uomo».

Sul fronte politico il premier Theresa May è stata impegnata soprattutto a rispondere al presidente americano Donald Trump. L'inquilino della Casa Bianca in un tweet aveva parlato di «un terrorista sfigato, ma che deve essere affrontato in maniera più efficace. Gli autori dell'attacco sono persone malate e dementi già nel mirino di Scotland Yard». La May ha replicato invitando Trump a «non fare speculazioni, perché non aiutano nessuno». Più tardi i due capi di governo si sono chiariti in una lunga telefonata. Sull'attentato la May ha ricordato che «l'ordigno voleva causare un grave danno. L'allerta terrorismo nel Regno Unito resta a livello grave, ma non è stata alzata a critico, perché non siamo nella condizione di un attacco imminente».

Il sindaco di Londra, Sadiq Khan, ha condannato da parte sua quelli che definisce «odiosi individui che usano il terrorismo per metterci in pericolo e distruggere il nostro modo di vivere».

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