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"L'Opinione" compie 170 anni: "Una nuova stagione liberale"

l direttore del quotidiano più antico d'Italia, Diaconale: "Controbilanciare le posizioni sovraniste nel centrodestra"

"L'Opinione" compie 170 anni: "Una nuova stagione liberale"

nostro inviato a Marina di Pietrasanta (Lu)

Centosettanta anni e li dimostra tutti, l`Opinione. Sui manifesti della Festa alla Versiliana c`è il volto di Cavour, il motto è «Rinascimento, Risorgimento e Ripartenza» e Arturo Diaconale, direttore del quotidiano più antico d`Italia e consigliere d`amministrazione della Rai, parla così: «Dobbiamo dare un valore maggiore alla componente liberale del centrodestra, per bilanciare le posizioni dei cosiddetti sovranisti, che possono risultare a torto predominanti. Lo schieramento è articolato ed è giusto che emergano più posizioni. Per questo abbiamo lanciato il progetto di un nuovo umanesimo liberale». Si riferisce a Lega e Fdi,quando parla di sovranisti, ma anche a certe frange di Forza Italia. L`ala moderata si sente maggioritaria eppure, visto che gli altri alzano più la voce , teme di dare un`immagine sbagliata.

D`altronde, il problema dell`informazione è più generale e se ne parla nel dibattito su Rai e servizio pubblico. «Il centrodestra ha un problema di sudditanza culturale - dice il direttore del Giornale, Alessandro Sallusti-, anche quando ha il potere non impone l`egemonia, come fa la sinistra e succede che prevalga il pensiero unico, il politicamente corretto. In Rai c`è un vero pluralismo? Sicuro che programmi come quelli strapagati di Fazio e della Gabanelli lo garantiscano? Ho molti dubbi. Gli ospiti di Fazio sono tutti di una certa sinistra salottiera». Gianmarco Chiocci, direttore del Tempo, ricorda che Milena Gabanelli è stata indicata per il Quirinale dal M5S. «E ora - aggiunge- non vorrei che facesse la figura della martire, con il rifiuto della vicedirezione di Rainews e l`autosospensione in attesa della nuova testata, che le sarebbe stata promessa». Per Diaconale, «la Rai o è pluralista o non è» e con Giancarlo Mazzucca, anche lui del Cda, s`impegna a vigilare.

Ancora d`informazione, ma sul tema giustizia, si confrontano in un altro appuntamento il presidente dei penalisti Beniamino Migliucci e il consigliere del Csm Piergiorgio Morosini. Non può mancare il riferimento alla bozza del Guardasigilli Andrea Orlando sulla riforma delle intercettazioni. Eliminare la pubblicazione dei virgolettati nei verbali evita la gogna mediatica per gli indagati? I dubbi sono molti e la libertà d`informazione indica il principale. Morosini parla di «populismo giudiziario», Migliucci di garantismo.

Ci si confronta anche su elezioni siciliane e nazionali, al compleanno dell`Opinione e il coordinatore regionale di Fi, Gianfranco Miccichè, è più che ottimista. Al dibattito moderato da Nicola Porro, con Paolo Romani, Mariastella Gelmini, Gaetano Quagliariello ed Enrico Costa, dice che il centrodestra unito vincerà, aprendo la strada allo sfondamento alle politiche. Magari si allargherà ancora, per marzo, visto che in Sicilia una bella fetta di Ap sosterrà Nello Musumeci ed è pronta a lasciare Angelino Alfano. Il sindaco di Pietrasanta, Massimo Mallegni, è sicuro: «Dopo la vittoria in Sicilia, sarà Renzi a venirci a chiedere di fare una legge elettorale, ben sapendo che il suo partito ormai non riesce più a tenerlo e la sua maggioranza neppure».
Per essere una vera festa, non può mancare lo sport e alla Versiliana Diaconale intervista il patron della Lazio, Claudio Lotito.

In un programma che spazia dalla sanità alla sicurezza, dalla politica alla giustizia, il pallone raccoglie sempre i suoi tifosi.

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