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L'ordine del generale libico: "Bombardate gli italiani"

Khalifa Haftar avrebbe ordinato di affondare le nostre navi militari. Palazzo Chigi: «Notizia inattendibile»

L'ordine del generale libico: "Bombardate gli italiani"

La minaccia arriva in serata, diffusa attraverso la televisione Al Arabiya: il generale Khalifa Haftar, l'uomo forte della Cirenaica, e rivale del premier Fayez al Sarraj, avrebbe ordinato alle sue forze aeree di bombardare qualsiasi nave militare italiana entrata nelle acque territoriali libiche su richiesta di Sarraj. E la minaccia non è affatto teorica visto che proprio ieri è giunta nelle acque libiche diretta a Tripoli la nave «Comandante Borsini» dopo aver ricevuto le necessarie autorizzazioni dal legittimo governo libico. L'apparente intesa raggiunta in Francia tra le due fazioni ospiti del presidente Emmanuel Macron sarebbe dunque già saltata. Fonti governative italiane hanno commentato la notizia di un possibile attacco come «Inattendibile» e «infondata». Ma è indubbio che l'indiscrezione ha l'effetto di alzare drammaticamente la tensione sul teatro libico.

La rete Al Arabiya ha dato l'annuncio sul suo profilo twitter con una «Breaking News» e poi sul sito in arabo. Dall'attacco sarebbero escluse solo le navi commerciali. La «Comandante Borsini», pattugliatore d'altura si era diretta alla volta di Tripoli nella giornata di ieri. La nave già impegnata nell'operazione Mare Sicuro, ha l'incarico di supportare la guardia costiera libica per contrastare l'immigrazione clandestina in accordo con le autorità locali. Dopo aver ricevuto le necessarie autorizzazioni è entrata nelle acque territoriali del Paese nord-africano. A bordo un team di nostri ufficiali che dovrà effettuare le necessarie attività di ricognizione in accordo con i colleghi libici e con loro definire le modalità di coordinamento delle attività di supporto e sostegno, che avverranno su richiesta dei libici. In base al programma reso noto dal nostro governo non ci sarà alcun blocco navale, che sarebbe un «atto ostile», e gli ufficiali italiani decideranno insieme a quelli libici l'area dove si andrà ad operare. Le regole di ingaggio previste, come aveva già spiegato il ministro della Difesa, Roberta Pinotti, saranno quelle in vigore per Mare Sicuro, tenendo conto che la missione è bilaterale, mentre è il diritto internazionale a prevedere la legittima difesa per i nostri militari, che potranno usare la forza in modo «limitato, graduale e proporzionale» contro gli scafisti.

A Montecitorio la risoluzione della maggioranza, nella quale erano state inserite parti delle mozioni proposte da Renato Brunetta di Fi e da Eleonora Cimbro di Mdp, era passata con 328 voti favorevoli, 113 contrari e 22 astenuti. A Palazzo Madama, invece, quella della maggioranza, fatta propria dalla commissione, ha ottenuto 191 sì e 47 no, mentre quella di Forza Italia 170 sì, 33 no e 37 astenuti. La spedizione di aiuto richiesta all'Italia dal governo di unità nazionale di Fayez al Sarraj e poi deliberata la scorsa settimana dal Consiglio dei ministri era così ufficialmente partita, con un sì sofferto, che ha visto il centrodestra muoversi in ordine sparso. Forza Italia ha votato a favore, ribadendo per bocca di Renato Brunetta e Mariastella Gelmini di averlo fatto per senso di responsabilità pur considerando ancora insufficiente l'iniziativa del governo, Giorgia Meloni di Fratelli d'Italia si è astenuta perché ritiene poco chiari i contorni del provvedimento e la Lega si è opposta perché, come ha osservato Giancarlo Giorgetti, serve «un blocco navale con tutti i crismi». Dopo aver ottenuto alcune modifiche al testo proposto dal governo, al momento del voto Mdp si è spaccato, con l'ex Sel Arturo Scotto che ha votato contro. Come anche il Movimento 5 Stelle: «Non ci si mette a 90 gradi quando si tratta di interesse generale», ha commentato Alessandro Di Battista parlando di «intervento spot».

A favore il voto di Mdp.

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